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Patto per un "mercato pulito": la Finanza mette sotto indagine le attività cinesi e gli ambulanti abusivi

Il colonnello della Guardia di Finanza Solombrino è sceso nello specifico di situazioni che sono particolarmente sotto la “lente” della Guardia di Finanza. L'accordo siglato con la camera di commercio di Perugia diretta da Giorgio Mencaroni

Per un mercato sano e competitivo è fondamentale la lotta alla illegalità in ambito fiscale, delle merci e del rispetto delle leggi sul lavoro da parte di tutti. Con questa premessa hanno stretto un patto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Camera di Commercio di Perugia che si sono incontrati questa mattina. “Tutto ciò che non è legale – ha evidenziato Giorgio Mencaroni presidente della Camera di Commercio – è nemico delle nostre imprese; l’illegalità, in qualunque forma, determina una turbativa del mercato che crea effetti dannosi a catena e altera in modo permanente gli equilibri del tessuto economico, con grave pregiudizio per gli operatori onesti”.

Il colonnello della Guardia di Finanza Solombrino è sceso nello specifico di situazioni che sono particolarmente sotto la “lente” della Guardia di Finanza, confermando ad esempio che dietro "gli ambulanti illegali” ci sono vere organizzazioni delinquenziali, un tempo prevalentemente la camorra, ora invece con molte infiltrazioni internazionali, il che rende più complessa l’azione di contrasto.

Altri “sorvegliati speciali” da parte delle Fiamme Gialle le “imprese apri e chiudi”, in particolare laboratori di produzione gestiti da cittadini cinesi, oggetto di una azione di monitoraggio costante, da cui però fino ad ora non sono emersi fenomeni eclatanti di irregolarità o peggio. E quando scatta la sanzione, la cosa che colpisce (o forse no) è che viene pagata senza battere ciglio con denaro cash.

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