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Economia

A Perugia si produce la pasta certificata in blockchain: "E' la prima al mondo"

Grazie all’accordo con Ibm il consumatore potrà sapere tutto del prodotto

Consumatori sempre più esigenti e aziende sempre più attente a fornire informazioni precise e trasparenti circa le proprie produzioni. Anche la divisione agroalimentare del Gruppo Grigi Food Italiae, gruppo da 50 anni attivo nel settore agroalimentare, si è mossa in questa direzione e ha annunciato un accordo con Ibm che consentirà al consumatore di pasta biologica Aliveris di accedere, per ogni confezione di pasta, a informazioni su origine del grano bio, produttore del grano, luogo di conservazione e attività di trasporto. La pasta sarà solo il primo di una serie di prodotti certificati che Food Italiae garantirà attraverso la tecnologia ‘blockchain’, avendo il Gruppo Grigi aderito al progetto ‘Ibm food trust’ che consiste in una rete globale di partecipanti ad un protocollo di dati condiviso relativi alla supply chain (letteralmente ‘catena di distribuzione’). Tale protocollo di dati una volta ‘scritto’ non può essere modificato: questo significa che l’azienda si impegna a garantire la massima trasparenza nel ‘raccontarsi’ e si traduce in una maggiore garanzia di sicurezza e qualità per il consumatore finale.

“Con questo accordo – ha affermato Daniele Grigi, ceo Grigi Alimentare Food Italiae – la pasta Aliveris è la prima pasta al mondo ad essere certificata blockchain, un sistema protetto per la sicurezza e la tracciabilità delle informazioni. Il consumatore, una volta davanti allo scaffale del supermercato, tramite Qr code potrà risalire a tutti i passaggi che ci sono stati per la realizzazione del prodotto”.

“La tecnologia blockchain applicata al settore alimentare – ha aggiunto Grigi – introduce molti vantaggi per il consumatore che potrà avere maggiori garanzie su qualità, provenienza, tempistiche e steps di produzione. Si riducono, così, anche gli sprechi e le possibili frodi. Ibm Food Trust offre la massima trasparenza e fiducia ai consumatori finali che, grazie a questo tipo di certificazione, sapranno veramente tutto del prodotto acquistato. Ma non solo, la blockchain applicata al settore del food è in grado di garantire la certezza del dato e l’immutabilità dei processi produttivi”.

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