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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Il fondo del barile, dieci imprese al giorno sono state chiuse nel 2012

E il 2013 secondo Unioncamere della Provincia di Perugia sarà ancora con un saldo nettamente in negativo. Cresce anche il numero di chi resta aperto ma indebitandosi

"Un anno durissimo": lo ha spiegato con i numeri la Camera di Commercio di Perugia citando la ricerca Movimprese sulla base imprenditoriale della provincia di Perugia dove tutti gli indicatori parlano di uno stop alla crescita anche se la permanenza sopra alla soglia delle 74.000 imprese registrate all'ente camerale.
   
Giorgio Mencaroni, presidente dell'ente camerale, ribadisce che "per il terzo anno consecutivo la nostra base imprenditoriale non riesce ad espandersi. Tiene, ma non è in grado di alimentare una nuova fase di crescita. Nel 2012, in provincia, hanno chiuso più di 10 imprese al giorno, 3.902 in totale. Un dato migliore rispetto al 2011 (quando chiusero 4.188 imprese) ma non abbastanza da compensare il calo delle nuove
aperture (3.986 in tutto il 2012) che è - fa notare Mencaroni - uno dei peggiori risultati degli ultimi anni. E la tendenza si è progressivamente appesantita con il trascorrere dell'anno".

Quanto duro sia stato il 2012 lo dimostra un dato che desta grande preoccupazione: in provincia di Perugia 4.950 imprese (il 6,6% del totale delle imprese registrate) sono in crisi conclamata, e di queste 2.900 in scioglimento o liquidazione (+5,6% sul 2011) e 2.000 sottoposte a procedure concorsuali (+1%)".

Il pesante arretramento dell'ultimo trimestre 2012 (saldo negativo di 168 unità tra aperture e chiusure) annuncia un 2013 ancora in negativo. Le imprese attendono azioni decise ed efficaci dal Governo che uscira'' dalle prossime  elezioni. 

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