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Economia

Nuova legge per le acque minerali dell'Umbria, il Governo non impugna il testo

L'assessore regionale Morroni: "Necessità di ammodernare una disciplina che incide in un comparto chiave per l’economia della nostra regione"

Un via libera di fatto alla legge sulle acque minerali della Regione Umbria. Il Consiglio dei Ministri ha esaminato ieri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, dieci leggi di Regioni e Province Autonome e ha deliberato di non impugnare la legge regionale umbra. Per l’assessore all’Ambiente della Regione Umbria, Roberto Morroni, è "una decisione importante, che gratifica l’impegno propugnato da questo assessorato a sostegno della necessità di ammodernare una disciplina che incide in un comparto chiave per l’economia della nostra regione".

E ancora: "Il nuovo quadro normativo è funzionale a creare le condizioni per la partecipazione di operatori solidi, affidabili, in grado di assicurare un utilizzo sostenibile della risorsa idrica e, nello stesso momento, ricadute positive per lo sviluppo complessivo dei territori. L’aggiornamento della legge, inoltre, risolve alcune criticità del precedente impianto normativo riguardo alle garanzie di concorrenzialità tra le imprese e alle esigenze di trasparenza e di efficienza proprie di un settore economico che implica l’impiego di beni demaniali".

Conclusione dell'assessore: "L'auspicio è che tale presa di posizione del Governo centrale contribuisca a mettere in evidenza i vantaggi che la nuova norma introduce e a promuovere un dibattito sereno e maturo attorno al tema".

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