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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

NOMINE & POLTRONE La Cgil Perugia non cambia: riconfermato Pampanelli. "Servono più assunzioni nei servizi pubblici"

La Cgil Perugia non cambia: con l'85% per voti è stato rieltto Simone Pampanelli - mandato della durata 4 anni - alla guida del sindacato con più iscritti in Umbria.  Insieme al segretario generale è stata eletta anche la nuova segreteria provinciale, ne fanno parte  Michele Greco, Angelo Scatena, Vanda Scarpelli, Mauro Moriconi e Barbara Carboni. Il congresso si è aperto con un minuto di raccoglimento per l’ennesima morte sul lavoro, vittima un addetto alle pulizie di una ditta di Magione, precipitato dal secondo piano mentre stava lavando i vetri di un condominio. “Siamo stanchi di contare ogni giorno nuove vittime - ha detto la segretaria nazionale Tania Scacchetti, che ha partecipato ai lavori del congresso - e proprio per questo siamo in campo per rivendicare un modello di sviluppo diverso che abbia al centro la sicurezza, i diritti e la dignità delle persone che lavorano. Solo così saremo in grado di disegnare un Paese più giusto". 

“Le analisi economiche ci dicono con certezza che la forbice Italia-Umbria che si è allargata a dismisura dopo il 2008, rimane invariata nel 2021 a meno 12 punti percentuali. Purtroppo, quindi, la crisi strutturale è confermata, nonostante l’aumento del pil del 2021, che ci vede al quinto posto nella graduatoria Istat . Mentre sul versante dell’occupazione, "citare come fanno in molti solo il numero complessivo degli occupati non basta - ha avvertito Pampanelli - Occorre indicare come è composto questo dato: aumentano i parasubordinati, i lavoratori domestici, gli operai agricoli, che con la reintroduzione dei voucher rischiano di veder ulteriormente peggiorare la propria condizione di sfruttamento. Un contesto perciò animato da una diffusa precarietà del lavoro, discriminazione di genere, dal permanere del fenomeno dei neet e degli inattivi”. 

Altro dato allarmante, secondo la Cgil, è quello relativo allo spopolamento: la provincia di Perugia ha perso 50 mila abitanti in dieci anni, mentre l’indice di vecchiaia e l’indice di non autosufficienza degli anziani sono più alti della media nazionale: il 30% degli abitanti è ultrasessantacinquenne ed il 10% ultraottantenne. "Ciò cambia sensibilmente le nostre società - ha sottolineato Pampanelli - vivere a lungo è infatti una conquista, ma può anche rappresentare un campanello d’allarme sul futuro del welfare soprattutto nei territori meno popolati. Proprio per questo la Cgil chiede un piano straordinario di assunzioni nei servizi pubblici, a partire dalla sanità, e l'aumento delle risorse afferenti al fondo per la non autosufficienza”.

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