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Economia

Neve, la rabbia di imprese e agricoltori: stop tasse per 3 mesi

I danni del maltempo hanno messo in ginocchio molte aziende agricole e artigianali. La Confapi e la Coldiretti hanno chiesto lo stato di calamità. La Regione pronta a fare richiesta al Governo Monti

Sotto la neve e il gelo, tutta la fragilità della nostra economia. Infatti se gli agricoltori gridano al disastro economico per i settori frutta, ortaggi e persino allevamento, anche le piccole e medie aziende, per lo più del mondo dell’artigianato, hanno visto nella neve la mazzata (quasi) finale dopo la crisi, la concorrenza dei paesi in via di sviluppo e il blocco di liquidità delle banche.

Il presidente di Confapi Gabriele Chiocci ha preso carta e penna ed ha inviato una lettera alla Presidente Marini per richiedere al Governo lo stato di calamità naturale per tutto il territorio regionale: “Il rischio di nuove chiusure aziendali è molto alto. Serve la sospensione trimestrale di tutte le scadenze fiscali previste”.

La richiesta di Confapi come quella di Coldiretti non hanno preso certo di sorpresa la Regione: dietro il silenzio della Giunta regionale infatti ci sono uffici ed assessori già al lavoro; in particolare l’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini. Nelle prossime 48 ore chiusa la fase di emergenza sarà la volta della conta dei danni e della possibile richiesta al Governo dello stato di calamità naturale. L’obiettivo è quello di bloccare il pagamento delle tasse per far rifiatare le aziende che per via della bufera hanno perduto denari, raccolti e commesse. L’assessore regionale Rossi si dice possibilista ed ha ribadito già il lavoro preliminare portato avanti da Palazzo Donini. 

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