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Mercato dell'auto tra crisi, covid, innovazione e auto elettriche. Mantovani: "Nei prossimi anni cambiamento epocale"

L'intervista sul presente e sul futuro di un settore trainante per l'economia regionale

Fino a qualche anno fa era impensabile vendere un auto che guidava da sola, alimentata da un motore totalmente elettrico, comprare un auto con una video chiamata o firmare un contratto on-line. Oggi tutto questo e già realtà e sta cambiando il modo di approccio dell’utente nei confronti del concessionario. In più il mondo e l'economia è stato stravolto dalla pandemia di Coronavirus che ha cambiato abitudine, ma anche provocato uno tsunami economico.  Anche l’automotive è in crisi in Umbria? Non per tutti. Per questo abbiamo voluto fare il punto sul futuro e sulla solidità dei concessionario con Emanuele Mantovani che ha registrano negli ultimi quattro esercizi (il Gruppo Mantovani è formato da Star Car e Mantovani Motors) ha registrano importanti "segni più" in bilancio. 

Quale è stato l’andamento dell’anno del covid per la sua azienda? ‘E’ stato un anno molto complesso, abbiamo provveduto subito a chiudere le nostre strutture ai primi allarmi, perché mi sta a cuore innanzi tutto la salute dei nostri collaboratori e successivamente ci siamo preoccupati di mettere in sicurezza i nostri punti vendita. Abbiamo reagito in maniera molto forte mettendo in sicurezza le finanze e ricapitalizzando le nostre aziende, in modo tala da assicurarsi un cospicuo approvvigionamento di vetture perché a causa del lockdown e delle fabbriche chiuse abbiamo avuto anche queste problematiche. Fortunatamente, anticipando i tempi rispetto ad altri competitor, abbiamo avuto la meglio chiudendo con un fatturato maggiore del +3% sulla Mantovani srl e una contenuta perdita del 15% sulla Star Car srl considerando che la perdita nazionale del nostro settore è prevista a un – 27%’.
 
La sua realtà si posiziona tra i primi posti nel vostro mercato specifico. Come mai secondo lei? ‘Credo che un fattore fondamentale della nostra leadership è stato frutto del nostro team composto da persone molto giovani pronte a rompere le vecchie abitudini che sono visibili alla concorrenza. Il vero ruolo di chi amministra aziende come le mie (le nostre perché siamo più soci) è quello di saper valutare l’impatto umano che si riesce a dare alla propria struttura. Il compito importante e quello di scegliere leader e collaboratori giusti e collocarli nei posti giusti.

Sono una persona che delega molto e quindi ho bisogno di collaboratori che sappiano essere leader, che siano intraprendenti, che abbiano il coraggio di  sfidare il mercato, aperti a seguire costantemente nuove strade e alle innovazioni che lo stesso ci offre continuamente. Inoltre, parte fondamentale, non abbiamo messo confini al nostro bussines: abbiamo esportato un numero considerevole di vetture e con il web abbiamo coperto il territorio nazionale rompendo i confini regionali che per una regione così piccola come l’Umbria sono indispensabili per una crescita’.

Qual è il futuro del settore secondo lei? ‘Andare oltre a quello che si è già visto!!! I prossimi anni segneranno un cambiamento epocale nella distribuzione, nella vendita e nella tecnologia. Fino a qualche anno fa era impensabile vendere un auto che guidava da sola, alimentata da un motore totalmente elettrico, comprare un auto con una video chiamata o firmare un contratto on-line. Oggi tutto questo e già realtà e sta cambiando il modo di approccio dell’utente nei confronti del  concessionario.

Il 2020 è stato un anno di cambiamenti non tutti riconducibili al Covid. L’evoluzione, come già detto, ha avuto un forte impatto nelle nostre aziende e per dirlo in modo anglosassone il modo in cui si svolgerà la compravendita di automobili sarà sempre più consumer centric. Le piattaforme di e-commerce hanno abituato gli acquirenti a servizi sempre più personalizzati e ad ogni ora e luogo grazie ai già citati strumenti digital. Già dal 2021 vedremo un taglio netto tra il classico concessionario e il concessionario digital con meno afflusso fisico nei nostri saloni ma con più contatti on-line e noi in prima linea ad essere consulenti di mobilità e non semplici venditori di auto’.

Parliamo delle auto elettriche. Quale la risposta attuale e quale quella prevista per il futuro? ‘Nelle nostre aziende abbiamo già iniziato nel 2013 a vendere auto elettriche. Lo sappiamo bene che sono il futuro della mobilità, ma stenta a decollare nonostante i livelli di polveri sottili siano quasi sempre fuori controllo. Il primo ostacolo è il prezzo troppo elevato per il consumatore medio e il secondo molto più ostico del primo, sono le infrastrutture carenti in un paese politicamente instabile come il nostro stentano ad arrivare: in mancanza di energia un auto non si carica!!

Basti pensare che se nel nostro paese si elettrificassero tutte le auto non ci sarebbe energia per il resto. Sono comunque fiducioso che nei prossimi anni, a fronte di dialoghi concreti tra costruttori e politica, si arrivi ad una cospicua quota di parco circolante elettrico, anche perché tutte le principali case automobilistiche ci hanno investito miliardi di euro e la tecnologia, in termini di autonomia, ha fatto dei grandi passi in avanti’.

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