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Allevamenti, Lega Marsciano contro Comitato: "Distorta la realtà in maniera strumentale"

"E’ la prima volta che un’amministrazione fa richieste mirate con particolare attenzione alle caratteristiche delle attività del proprio territorio, per captare i fondi strutturali che troppo spesso non hanno interessato Marsciano"

“Rimaniamo increduli nell’osservare come la realtà venga distorta in maniera assolutamente strumentale da parte del Comitato antinquinamento, evidentemente costruita ad arte con l’ausilio di certe parti politiche di minoranza che vedendosi individuare le proposte di soluzioni rispetto alle problematiche annose della convivenza tra imprese zootecniche e residenti, non avrebbero più motivo di esistere”. E’ quanto afferma la Lega di Marsciano in risposta alle dichiarazioni del Comitato antinquinamento di Olmeto, Sant’ Elena, San Valentino della Collina, Castello delle forme e Villanova a seguito dell’approvazione della proposta della maggioranza del consiglio comunale di Marsciano sulla questione degli allevamenti intensivi.

“Le misure di adeguamento previste dalla DRG 1237 - ha precisato la Lega Marsciano - sono assolutamente necessarie. E questo è un dato di fatto, mai nessuno ha minimamente anche solo pensato che non fosse così. Quello che è stato proposto con questo documento, tra l’altro assolutamente in linea con il programma elettorale di centrodestra, è richiedere alla Regione Umbria fonti strutturali in linea con l’Obbiettivo 2 europeo dedicato esclusivamente alla zootecnia, per adeguamenti strutturali e tecnologici necessari alla sostenibilità ambientale che tutelano l’aria, l’acqua e il suolo e quindi mirati al miglioramento della vivibilità e qualità della vita nei territori. E’ la prima volta che un’amministrazione fa richieste mirate con particolare attenzione alle caratteristiche delle attività del proprio territorio, per captare i fondi strutturali che troppo spesso non hanno interessato Marsciano. Questo documento di fatto è un documento programmatico: nessuno è stato interpellato né i residenti né le attività zootecniche, perché nulla è stato deciso e nulla c’era da decidere. Le tecnologie e gli ammodernamenti strutturali non li decide nessuno poiché sono chiari, puntuali e descritti in maniera più che esaustiva nelle “Bat”, la “Best Avaliable Techniques”, ovvero “Migliori Tecniche Disponibili” per la tutela del Suolo dell’aria e dell’acqua".

"Evidentemente il reale intento dei “burattinai” era quello di fare perdere tempo. Se continuando a tergiversare l’Europa dovesse attivare la procedura di infrazione, l’Umbria sul tema della vulnerabilità ai nitrati non potrebbe più attivare misure a sostegno della sostenibilità ambientale. La normativa infatti impone che le azioni finanziabili non possano essere quelle su cui già si è in obbligo con la preclusione definitiva a qualsivoglia sostegno, che fra l’altro non costa nulla né all’amministrazione né ai cittadini marscianesi. Anzi porterebbe linfa non solo al comparto in senso stretto, ma riattiverebbe anche parte dell’imprenditoria locale sia in termini di indotto diretto, che indiretto”.

Conclude la Lega Marsciano: “In questo periodo già particolarmente difficile per tutti i marscianesi, l’atteggiamento meschino e strumentale di alcuni soggetti delle minoranze mettono a rischio la tenuta sociale del territorio, che ha invece necessità di certezze e di confronti costruttivi e leali come sempre avvenuto con l’amministrazione attuale”.

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