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Economia

"Abbiamo perso 5mila abitanti in un anno": emergenza lavoro in Umbria, crescono precariato e disoccupazione

Ciavaglia (Cgil Perugia): "Emergenza economica e demografica, serve una scossa per una nuova qualità dello sviluppo"

All'emergenza economica e sociale che attanaglia da tempo l'Umbria si è ormai aggiunta quella demografica. Nel 2017 la nostra regione ha perso circa 5000 abitanti, con punte particolarmente rilevanti in alcune aree della regione, come la fascia appenninica. Sono i dati evidenziati da Cgil Perugia, che sottolinea come si stia allargando il numero delle vertenze aperte, con un aumento consistente dei disoccupati (da 37mila nel 2016 a 42mila nel 2017 in Umbria, di cui 30mila in provincia di Perugia) e con un tasso di disoccupazione a Perugia del 10,1% nel 2017 rispetto al 9,5% nel 2016. Dato preoccupante in sé, ma che va sommato a quello sulla dilagante precarietà dei nuovi contratti di lavoro.

“Aggredire tale situazione è la priorità assoluta cui far fronte, partendo innanzitutto da una consapevolezza comune che non si ravvisa nel DEFR, approvato dalla Regione dell’Umbria.Crediamo che le risorse a disposizione debbano avere una finalità mirata: crescita del lavoro stabile e contrasto alla povertà”- spiega il Segretario CGIL Perugia, Filippo Ciavaglia”.

“La Cgil indica 6 assi di intervento principali: aree interne – sisma; politiche industriali- turismo; sanità – welfare; pubblica amministrazione; relazioni sindacali (anche alla luce del nuovo accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria); osservatorio demografico. Una nuova qualità dello sviluppo che affronti la crisi e insieme la sfida rappresentata da industria 4.0 e dalla tutela dell’ambiente rappresenta la conditio sine qua non per costruire la ripresa dentro una nuova qualità sociale e occupazionale”.

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