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Che fine ha fatto il lavoro? In un mese altri 260 disoccupati e ora 100 a Perugia sono a rischio

I dati sono come sempre impietosi al di là delle riforme nazionali, delle discussioni teoriche locali e dei presunti dati che indicano una risalità. In Umbria non c'è lavoro e quel poco scompare quotidianamente. I dati e la nuova vertenza Despar dove rischiamo 100 umbri

A luglio altri 259 lavoratori umbri, provenienti da 30 aziende della Provincia di Perugia, sono rimasti senza lavoro e sono finiti nelle liste di mobilità. In pratica licenziati, dopo magari mesi di cassaintegrazione, da aziende o fallite o che hanno ristrutturato. In pratica un licenziamento al giorno dato che i dati si riferiscono dal 20 giugno al 25 luglio. 

La situazione dell’Umbria e del Paese è caratterizzata dalla crisi, da una crescente disoccupazione e dalla perdita di imprese manifatturiere e dei servizi. "Non si esce positivamente dalla crisi - Alessandro Piergentili, della Cgil - se non si determinano investimenti pubblici e politiche industriali che facciano ripartire lo sviluppo, la ricerca e l’innovazione creando lavoro e non bruciando posti di lavoro. Su questo, si misura la capacità della volontà di cambiamento delle classi dirigenti dell’Umbria e del Paese". 

Per Piergentili ha ribadito la ricetta del sindacato per rilanciare il lavoro: "Sono necessarie scelte ed atti coerenti rispetto alla vera emergenza, scelte ed atti che CGIL CISL UIL hanno più volte elencato e sottoposto la Governo Nazionale ed alla Regione, a partire da un serio piano straordinario per il lavoro in Umbria che dia risposte concrete e praticabili".

E altri 100 posti sono a rischio in Umbria e stavolta fanno parte del settore della grande distribuzione: la Despar DueGi srl. La proprietà ha esposto il piano aziendale che prevede la cessione di tutti i punti vendita (36 tra Umbria, Toscana e Lazio) ad altre aziende del settore. Nella prima fase verranno ceduti un primo blocco di 15 negozi in Toscana, mentre i 6 negozi umbri (con circa 100 addetti totali) faranno parte di un secondo blocco di trattativa ancora in via di definizione. In questi giorni la Filcams Cgil provvederà ad informare i lavoratori interessati con le assemblee già programmate.

“Alla luce di quanto emerso dall’incontro – dichiara Riccardo Giulivi della Filcams Cgil di Perugia – esprimiamo forte preoccupazione per le prospettive di salvaguardia occupazionale di tutti e 36 i punti vendita e chiediamo l’immediato ricorso alla cassa integrazione straordinaria, al fine di garantire continuità di reddito a tutte le lavoratrici e lavoratori”.

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