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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Il lavoro (che non c'è), 10mila domande di disoccupazione in sei mesi: "L'economia umbra non riparte"

Sono 10.478 le domande di disoccupazione. Calo anche dei consumi, con Perugia che perde il 3,28% del proprio reddito. "Serve nuova politica del lavoro che rilanci investimenti e consumi"

L‘economia umbra non riparte: 10.478 domande di disoccupazione nei primi 6 mesi del 2018. Calo anche dei consumi, con Perugia che perde il 3,28% del proprio reddito in termini reali. E’ amaro il quadro fotografato da Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, e Mario Bravi, presidente Ires Cgil Umbria: “Nonostante da qualche parte ci si affanni a ‘delineare’  una presunta ripresa dell’economia umbra, con le piccole eccezioni della stagnazione dei consumi e del lavoro, i fondamentali dell’economia umbra e perugina indicano un quadro non positivo.”

I recenti dati del Ministero delle Finanze (commentati anche da “Il Sole 24 Ore”) ci dicono che nel confronto 2008-2017 le 2 città capoluogo della nostra regione hanno perso reddito in termini reali, con un trend che continua ad essere negativo. Perugia si colloca a 23.535 euro di reddito medio (dichiarazioni IRPEF 2017 su 2016) con un -3,23% rispetto al 2008. Terni ha un reddito medio di 21.896 euro e un – 4,16% rispetto al 2008.

Per quanto riguarda il lavoro - spiegano i sindacati in una nota -  i dati INPS relativi alla disoccupazione nel periodo gennaio-giugno 2018 sono tutt'altro che confortanti: sono 10.478 le domande di richiesta di NASPI (prestazione di disoccupazione) nel primo semestre, con un + 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.

“È evidente che una nuova politica del lavoro, che rilanci investimenti e consumi diventa sempre più necessaria e centrale. Per questo, nei prossimi giorni come Camera del Lavoro di Perugia rilanceremo la battaglia per una nuova politica fiscale anche a livello locale, che contrasti la logica  devastante della “Flat- Tax”, puntando alla difesa dei lavoratori e pensionati con redditi più bassi.

“Dunque – concludono - nell’ambito della contrattazione sociale con i comuni e gli altri enti locali, intendiamo affrontare anche il nodo della  tassazione locale che in media, in Umbria, pesa per 1.560 euro (annualmente) sulle tasche di ogni persona, senza tener conto delle effettive condizioni sociali”. 

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