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L'INTERVENTO Amoni: "I Primi d'Italia non si faranno: un danno da 2milioni per l'Umbria. Servono fondi per gli eventi"

Sarebbe stato il giorno di apertura della XXII edizione de I Primi d’Italia, il Festival Nazionale dei Primi Piatti che da oltre vent’anni si svolge nel centro storico di Foligno.


di Aldo Amoni - Epta
Oggi sarebbe stato il giorno di apertura della XXII edizione de I Primi d’Italia, il Festival Nazionale dei Primi Piatti che da oltre vent’anni si svolge nel centro storico di Foligno.

Purtroppo, nonostante i nostri sforzi e quelli dell’Amministrazione Comunale che ringraziamo sentitamente, abbiamo dovuto annullare l’evento a causa dei dubbi espressi dalle Istituzioni Regionali. Dopo la presentazione di un dettagliato piano anticontagio da noi elaborato per tutelare tutti, visitatori, espositori e staff, ci era giunta una prima risposta positiva della Prefettura di Perugia, che ci aveva riferito telefonicamente che non vi erano motivi ostativi allo svolgimento della manifestazione. Nonostante ciò, la Protezione Civile Regionale ci ha comunicato che avrebbe considerato il nostro Festival un evento di piazza, pur avendo noi chiarito che ci saremmo limitati ad occupare spazi delimitati, senza eventi di piazza.

Le nuove richieste inviateci ci hanno portato a una scelta obbligata, quella di annullare il Festival e ne siamo profondamente addolorati. Questa manifestazione ha già rilanciato una volta Foligno e la Regione dopo il terremoto del 1997 e da allora promuove il prodotto italiano per eccellenza: la pasta insieme a tutti i prodotti correlati come le farine italiane e gli ingredienti che esaltano una buona e sana ricetta. I Primi d’Italia si sono impegnati anche nel settore della formazione, con corsi per bambini, con grandi lezioni di cucina per adulti e favolose ricette presentate da grandi chef. A Foligno abbiamo organizzato convegni sull’alimentazione, rilanciato prodotti tipici locali e nazionali e creato un indotto economico importante.

E anche quest’anno volevamo aiutare a rilanciare l’Umbria. Non svolgere l’evento porta un danno economico sia alle attività commerciali e artigianali sia alle strutture ricettive e ai trasporti, tutte realtà già penalizzate dall’emergenza Covid. In base ai risultati delle precedenti edizioni, questo danno può essere stimato intorno ai 2.000.000€.

Noi speriamo che le autorità, in particolare la Regione, prendano in considerazione la possibilità di erogare contributi e aiuti viste tali perdite. Senza il loro intervento non sarà possibile ripartire, non solo per quanto riguarda gli eventi ma anche per tutto ciò che riguarda il commercio e il turismo. Come sempre, Epta e Confcommercio sono a disposizione delle Istituzioni per confronto e piani d’azione congiunti per il rilancio della nostra regione e si augurano che il Festival Nazionale dei Primi Piatti venga riconosciuto tra i Grandi Eventi da Regione e organi nazionali per sfruttare al meglio questo evento nei prossimi anni.

Infine voglio ringraziare ancora una volta tutti gli espositori, gli sponsor e i meravigliosi Chef, stellati e non, che hanno dato la disponibilità per l’edizione che sarebbe cominciata oggi. Grazie a loro I Primi d’Italia sarebbero stati eccezionali anche in un anno così difficile. L’appuntamento però è solo rimandato al 2021 con una grandissima nuova edizione.

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