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L'azienda umbra che batte la crisi: Molini Popolari Riuniti cresce ancora, ottanta milioni di fatturato e oltre 200 dipendenti

Umbertide, l’assessore regionale Roberto Morroni in visita: "Modello aggregativo che testimonia come unire le forze sia una strada virtuosa"

“Una realtà che ha saputo investire e diversificare la propria attività, mettendo in campo un modello aggregativo che testimonia come unire le forze può rappresentare sicuramente una strada virtuosa”. Così, Roberto Morroni, assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, ha commentato il lavoro svolto dalla Molini Popolari Riuniti (Mpr) in questi 20 anni, dopo la sua nascita, nel 2001, dalla fusione tra il Molino Popolare Altotiberino e il Molino Popolare di Ellera, costituitisi negli anni 50.

L’occasione è stata la prima visita di Morroni, venerdì 26 novembre, alla sede di via della Repubblica, a Umbertide, dove è stato accolto dal presidente di Mpr Dino Ricci, e da Edoardo Bartoccini, Paolo Minelli e Giancarlo Mancini, il primo vice presidente e gli altri due direttori d’area della società cooperativa agricola tra le più importanti dell’Umbria, con 3.500 soci circa e oltre 200 dipendenti, attiva principalmente nei settori mangimistico, molitorio, della panificazione e servizi all’agricoltura.

La visita di Morroni è proseguita all’impianto di panificazione di Madonna del Moro, sempre a Umbertide, e al mangimificio di Pierantonio, non prima di aver partecipato a un incontro con i dipendenti degli uffici amministrativi, a cui era presente anche l’onorevole Raffaele Nevi, membro Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

“La visita istituzionale di Morroni  – ha detto Ricci – ci ha consentito sia di far conoscere quello che Mpr ha fatto e sta facendo nel comparto cerealicolo con i processi di prima e seconda trasformazione, sia gli obiettivi di ulteriore crescita e sviluppo che la cooperativa si pone, con investimenti che prevediamo essere nei prossimi tre anni attorno ai 10-11 milioni di euro e per i quali abbiamo presentato domanda di partecipazione ai bandi per alcune misure contenute nel Programma di sviluppo rurale. È stata anche l’occasione per presentare all’assessore alcune problematiche che il comparto agroalimentare sta vivendo, non solo in Umbria, per effetto dell’aumento notevole dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici. Una situazione difficile per molte aziende che avrà ricadute anche sui consumi. Questo ci preoccupa. Ci sono alcune filiere, del latte e della carne per esempio, che non sono in grado di sopportare l’aumento dei costi dei mangimi”.

Ricci ha inoltre sollecitato l’assessore a intervenire su alcuni aspetti burocratici al fine di snellire le procedure e rendere così più agevole ottenere i fondi del Psr. “Devo dire che l’assessore si sta muovendo in tale senso – ha continuato Ricci –. Condividiamo le sue valutazioni anche rispetto ai progetti di filiera, che è uno dei punti sui quali la Regione pensa di indirizzare le risorse”.

“L’assessorato – ha confermato Morroni – si sta battendo in modo particolare sul tema dell’aggregazione e abbiamo lanciato i progetti di filiera attorno ad alcune eccellenze delle nostre produzioni, da quella olivicola a quella del tartufo, passando per quella del nocciolo e del luppolo, che stiamo lanciando. Il segnale forte che vogliamo dare è che per affrontare le sfide e cogliere le opportunità del mercato occorre aggregare le energie e fare un gioco di squadra”.

“Nonostante le difficoltà dovute all’aumento di prezzi e costi – ha infine concluso Ricci – Mpr supererà  80 milioni di euro di fatturato quest’anno. Oltre le previsioni di budget, Mpr ha programmato   ulteriori investimenti per completare il piano di delocalizzazione che comprende la  valorizzazione dell’area di via della Repubblica, che si dovrebbe concludere nel 2022”.

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