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INTERVISTA Trecchiodi, presidente del Comitato “Ultimo Treno": "L'Alta velocità anche in Umbria: ecco come"

Ne parliamo col "padre" di questa idea, l'ex colonnello dell'aeronautica militare Alessio Trecchiodi di Bastia Umbra che, insieme al Comitato "Ultimo Treno" di cui è presidente

Ha dello straordinario la notizia secondo la quale il Ministro Del Rio - sollecitato dalla parlamentare umbra Adriana Galgano - ha dato impulso a Trenitalia e a NTV (Nuovo Treno Veloce) di valutare l’allestimento di Treni Alta Velocità anche in Umbria, analogamente a quanto accade per tante altre città italiane, lontane dai binari alta velocità. È noto, infatti, che i binari A.V. sono al momento solo la cosiddetta “dorsale” Torino-Milano- Bologna-Firenze- Roma-Napoli- Salerno. Però ciò non toglie che Lecce, Reggio Calabria, Potenza, Foggia, Ancona, Rovigo, Verona, Brescia, Udine, Venezia, Trieste, Bolzano e altre godano di treni Frecciarossa o Frecciargento. Nondimeno, tale servizio è possibile anche in Umbria usando (lungo il tratto Firenze-Roma) la linea storica Arezzo-Terontola- Perugia-Foligno- Orte, ed è proprio questo che il ministro ha chiesto alle maggiori aziende ferroviarie italiane. 

Questa fausta possibilità è già nota a molti perugini poiché, ormai da anni, diversi esperti la propongono e ne hanno dimostrato la fattibilità immediata. Ne parliamo col “padre” di questa idea, l’ex colonnello dell’aeronautica militare Alessio Trecchiodi di Bastia Umbra che, insieme al Comitato “Ultimo Treno” di cui è presidente, da anni propone molte migliorie per le infrastrutture del Centro Italia.

Colonnello Trecchiodi, come fanno i Freccia a servire quelle città lontane dai binari alta velocità? È molto semplice. Il Freccia percorre alla sua massima velocità le varie tratte della dorsale, ma per servire per esempio Padova, Venezia e Trieste, oppure Bolzano, esce a Bologna dalla dorsale e raggiunge quelle città lungo le linee storiche analoghe (a volte, anche peggiori) alla nostra Terontola-Foligno- Orte, ovviamente limitandosi alla velocità lì consentita, ugualmente ai treni normali. Analogamente, per servire Potenza o Foggia: esce a Salerno. Per servire Brescia, Verona, Treviso, esce a Bologna. Ma rimane in tutti la comodità straordinaria di non cambiare treno. Il Frecciarossa  Bolzano-Roma (che ha un grande successo nella città alpina) percorre ben 280 chilometri nella linea storica, a Perugia ne bastano 78 per entrare nei binari Alta Velocità ad Arezzo.

In cosa consiste esattamente la vostra proposta? È una doppia proposta: allestire come “Frecciargento” il consueto treno “Tacito” che ogni mattina da Terni raggiunge Milano; anche deviare sulla nostra Terontola-Foligno- Orte tre o quattro coppie
di Freccia delle 98 che quotidianamente percorrono la tratta Firenze-Roma. Invece di tirare dritto - dopo Arezzo - questi 3 o 4 Freccia possono venire a Perugia-Assisi- Foligno-Spoleto- Terni e reimmettersi sulla dorsale a Orte per proseguire su Roma, Napoli, Salerno e oltre. E viceversa naturalmente: reimmettendosi sui binari A.V. ad Arezzo, quindi fermando solo a Firenze e Bologna, essere a Milano Centrale in 3 ore e 3 minuti da Fontivegge senza aver mai cambiato treno. 

L’ex Assessore Rometti ha più volte opposto a questa proposta l’obiezione che i Freccia sono treni “a mercato” e quindi non possono avere interesse a venire in Umbria. "Rometti sottostima l’Umbria, che però – insieme alle popolazioni di Arezzo, parte di Rieti e parte di Viterbo, beneficiate dai Freccia in Umbria – offre all’Alta Velocità un bacino di utenza aggiuntivo
di 1.700.000 persone. Poi dovrebbe spiegare perché città molto più piccole di Perugia e molto più lontane dai binari A.V. godono di Freccia: parlo di Potenza, Mantova, Rovigo, Ancona e molte altre. Infine Rometti, pur essendo stato a lungo assessore, mostra di ignorare che nulla vieta di sostenere i treni veloci con risorse pubbliche e regionali. Ad esempio, l’Umbria potrebbe, tramite accordi stato/regione, riversarvi parte dei molti soldi che ora spreca in una dozzina di Regionali Veloci che sono treni di bassa qualità, ossia del tutto inadeguati alla rapidità dei collegamenti e al turismo.

Ma treni Freccia deviati per l’Umbria allungano i tempi e quindi non possono interessare chi ora li usa per spostarsi da nord a sud e viceversa. "Questi Freccia deviati per l’Umbria interessano invece u';utenza tutt’altro che trascurabile di calabresi, campani e altre regioni contermini che hanno interessi, lavoro, studio e parenti in Umbria; un’utenza che riempie molti autobus, che però impiegano il doppio di tempo. Analogamente, per molti umbri che hanno interessi a Firenze e alta Italia e però ora sono costretti a snobbare il treno. Offriremmo anche la possibilità di un'offerta turistica inedita “L’Umbria in un giorno”, partire alle 7 da Milano Centrale (alle otto da Bologna) e ritornarvi alle 11 di sera, dopo aver trascorso 8/10 ore nelle città dell’Umbria. Un padano o un napoletano potrà cavarsi lo sfizio di prendere la messa domenicale ad Assisi… Nulla inoltre impedirebbe che tali Freccia, deviati per l’Umbria, abbiano un prezzo inferiore agli altri che tirano dritto.  

Mi spiega perché molti tecnici pubblici e privati, e perfino professori universitari, vi hanno sempre opposto la presunta non-fattibilità dei Freccia in Umbria? Come dice il mio amico architetto Fressoia, che mi affianca dal 2000 in queste proposte, molta gente tende a sovrapporre l’alta responsabilità dei posti che ricopre con la propria presunta grandezza… C’è una indisponibilità ad ascoltare, a confrontarsi, a studiare, a guardare ciò che avviene pel vasto mondo e soprattutto in Europa. Eppure si parla sempre di partecipazione, confronto, dialogo…

Avete proposto questa idea a tutte le istituzioni, a tutte le forze politiche? Certamente sì, non ultimo il Comune di Perugia. Perugia, che nel 1875 con la nuova tratta Terontola-Chiusi- Orte si ritrovò di colpo buttata fuori dalla Milano-Napoli (di cui godette fin dalla apertura del 1866), con questa proposta rientra alla grande nella maggior linea nazionale italiana: l’asse nord-sud. Speriamo che l’input del ministro Del Rio faccia cadere resistenze incomprensibili.

Ma agli umbri non conviene di più la nuova stazione MedioEtruria a Rigutino? Ci sarebbe da ridere a crepapelle, se non ci fosse da piangere. All’inaugurazione dei Freccia nel 2011 furono stabilite delle fermate a Chiusi e ad Arezzo, proprio nella speranza di intercettare l’utenza umbra. Poi, nel giro di pochi mesi, quelle fermate furono soppresse perché i perugini e gli umbri, se devono andare in auto a Chiusi o ad Arezzo per qualche treno, preferiscono arrivare a Firenze dove ne trovano uno ogni mezz’ora. Rigutino non servirà a niente, se non a spendere la solita grandinata di milioni; per tali appetiti inconfessabili si vuole spacciare Rigutino per una grande conquista degli umbri. In verità, avremmo il paradosso di tornare indietro, rispetto al Tacito che – da vent'anni – ci ha tolto il fastidio del cambio a Terontola: con Rigutino (al posto di Terontola) torneremmo sotto una pensilina ad aspettare i treni buoni! Pare incredibile, ma le soluzioni facili, e che per di più non costano nulla, pare non piacciano per niente!

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