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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Assemblea Cna contro la crisi energetica, Fioroni: "Gli imprenditori non si lamentano, chiedono solo di lavorare. Agire insieme"

"Oggi ospite al convengno Economia di Guerra organizzato da Cna Umbria. Un momento di riflessione e confronto per dare risposta alle emergenze di questo tempo che, in maniera sempre più preoccupante, stanno impattando la nostra economia.  Nel loro grido disperato, gli imprenditori  chiedono solo di poter continuare a fare il proprio lavoro": inizia così il post sulla pagina di Fb dell'assessore Michele Fioroni partecipe oggi all'assemblea della Cna "Le politiche energetiche hanno bisogno di pianificazione, ma la politica ha il dovere di mettere in campo soluzioni di breve periodo veloci. Serve un grande piano per incentivare l’autonomia delle imprese in ambito energetico, con incentivi alla produzione e autoconsumo senza troppi limiti e un sistema di autorizzazioni che non si perda nella burocrazia pubblica che si è dimostrata troppo spesso il primo ostacolo allo sviluppo. Lo stesso impulso che è stato dato con il superbonus alle famiglie, potrebbe essere uno stimolo importante per supportare la transizione energetica delle imprese. Perché non pensare a un 110 destinato proprio alle imprese? Non si può prescindere in questa fase dall’immissione di liquidità nelle imprese per aiutarne la rateizzazione del debito e fronteggiare così i costi crescenti a livello esponenziale di energia e materiali. A tal fine occorre chiedere a gran voce il rinvio della nuova regolamentazione delle autorità bancarie sul merito creditizio per evitare che si compia quella che rischia diventare una strage annunciata di piccole e medie imprese".

Si legge ancora: "È necessario implentare manovre coraggiose, che affianchino la tenacia con cui le imprese da oltre due anni combattono per la sopravvivenza o offrano strumenti che con benefici immediati e fondati su leve differenti, dalla riduzione del costo del lavoro alla immissione di liquidita’ e l’allegerimento dei debiti.  E poi va ripensato il futuro.  La vulnerabilità a cui sono oggi sottoposte le nostre catene del valore ci mostra che quel modello di economia globalizzata e interconnessa su cui si è basato lo sviluppo degli ultimi decenni, necessita di essere rivisto con politiche capaci di sfruttarne i benefici ma controbilanciarne gli impatti in caso di shock esogeni che, ahimè, sembrano destinati ad essere sempre più imprevidibilmente ricorrenti.  Tanto il lavoro da fare, ma anche tanta la volontà di stare al fianco delle imprese in un periodo così complesso, perché loro non si lamentano e non protestano, chiedono solo di poter continuare a fare il proprio lavoro. Perché parole come shock energetico ed inflazione, pronunciate insieme, fanno veramente paura. Pensare e programmare insieme il futuro".
 

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