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Finto olio extravergine made in Italy: indaga Guariniello, storica azienda umbra nel mirino

I laboratori delle agenzie delle dogane hanno esaminato campioni prelevati dai carabinieri del Nas e hanno verificato il contenuto dell'olio venduto nei super-mercati. Ecco tutti i marchi locali e nazionali nel mirino

Nella nuova inchiesta del Pm Raffaele Guariniello sarebbe finito un marchio importante dell'Umbria. Si tratta dell'olio Coricelli, azienda spoletina in attività dal 1939. Secondo La Stampa di Torino il produttore di casa nostra, insieme ad altri marchi made in Italy, avrebbe commercializzato un normalissimo olio di oliva facendolo passare per extravergine.

L'accusa è di frode in commercio stando alle accuse del Pm Guariniello. Le altre aziende italiane nei guai sarebbero: Carapelli, Bertolli, Sasso, Santa Sabina, Prima Donna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). I laboratori delle agenzie delle dogane hanno esaminato campioni prelevati dai carabinieri del Nas e hanno verificato casi in cui l'olio, a differenza di quanto indicato, non era extravergine.

Guariniello ha informato il ministero delle politiche agricole. L’indagine è partita dopo la segnalazione di una testata giornalistica specializzata, il mensile dei consumatori "Il Test". Per il momeno l'azienda umbra non ha commentato la notizia. 

La Pietro Coricelli è tra le più grandi aziende olearie in Europa ed esporta in 108 paesi del mondo, rappresentando così uno dei marchi italiani più distribuiti a livello globale.

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