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Imu, Uil lancia l'allarme: penalizzati lavoratori dipendenti e pensionati

La Uil informa che la reintroduzione dell'Imu sulla prima casa in città come Perugia, con un figlio a carico, peserà 83 euro medi l'anno

La reintroduzione dell’Imu sulla prima casa costerà mediamente, per una famiglia senza figli a carico, 133 euro, con punte di 511 euro in alcune città.

Questo perchè, l'importo varia a seconda della composizione del nucleo familiare e perciò, l’incidenza dell’Imu sarà differente: per una famiglia con un figlio a carico, l’IMU peserà 83 euro medi l’anno in 21 Città, tra cui Perugia, L’Aquila, Catanzaro, Cagliari, questo nucleo familiare non pagherà l’imposta); per una famiglia con due figli a carico l’imposta peserà mediamente 33 euro (si azzererà in 49 città tra cui Campobasso, Potenza, Palermo); mentre con tre figli a carico l’imposta diventa nulla in 66 Città capoluogo (tra cui Venezia, Ancona); con 4 figli a carico si annulla, invece, in 85 capoluoghi, come nel caso di Torino.

Per molti possessori di seconde case potrà esserci, invece, ci sarà addirittura un risparmio per i redditi medio-alti in diversi capoluogo di città. Infatti, se un possessore di una seconda casa ha un reddito da professionista da 90mila euro, l’aggravio dell’IMU sarà di soli 7 euro, mentre per un lavoratore dipendente o pensionato con un reddito di 23 mila euro, che ha, ad esempio, la fortuna di avere ereditato un’abitazione nella città di origine, l’aggravio potrà superare anche i 95,36 euro.

“Questo - spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL – è possibile in quanto l’Imu non è un’importa progressiva come l’Irpef. In questo modo più è alto il reddito e meno incidenza avrà l’IMU". Infatti, nonostante l’emendamento aumenti le detrazioni sulla prima casa legate al numero dei figli, i più penalizzati restano gli oltre 9 milioni di pensionati proprietari di una casa, che non hanno a carico figli minori di 26 anni e che pagheranno mediamente un’IMU di 133 euro l’anno.

Le cifre ed i relativi calcoli, derivano da una simulazione della UIL Servizio Politiche Territoriali, che ha analizzato gli effetti dell’introduzione dell’IMU come prevista dal Decreto “salva Italia”, nelle 104 Città capoluogo di provincia, sulla media delle rendite catastali A/2 e A/3 in tali città, rapportate a un immobile di 5 vani in zona semi centrale.

 

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