Se questa è una busta paga: 4,50 euro all'ora per lavorare in appalto in Tribunale. "Risparmi sulla pelle dei lavoratori"
Cgil e Uil lanciano un appello ai vertici del tribunale e allo stesso procuratore Cantone, affinché venga ripristinata una situazione di giustizia
Nel luogo destinato a fare giustizia, dove tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, si consuma ogni giorno una ingiustizia sociale e umana a carico di uomini e donne, tutti lavoratori, che operano nel settore della vigilanza non armata. Accade in Umbria. Accade agli ingressi e ai piani del Tribunale Civile di Perugia. Una ingiustizia che i sindacati della Cgil e della Uil ha denunciato a gran voce mostrando "la prova provata" di un documento ufficiale: la busta paga standard che ogni mese ricevono i lavoratori esterni della vigilanza non armata, un servizio appaltato a ditte esterne dalla Giustizia di casa nostra. Una busta paga che non raggiunge più nemmeno gli 800 euro mensili dopo appalti dopo appalti, dopo ben 4 cambi... che ha portato, secondo Cgil-Uil, la paga oraria da 7,07 a 4,57 euro all'ora.
“Denunciamo oggi pubblicamente questa situazione che consideriamo intollerabile - hanno detto nel corso di una conferenza stampa Vasco Cajarelli, della Filcams Cgil di Perugia, e Nicola Cassieri della Uiltucs Uil - tanto più perché l’ente appaltante è un tribunale, luogo simbolo della giustizia e del rispetto delle regole. Qui invece si è preferito guardare solo al risparmio economico mettendo però questi lavoratori e le loro famiglie in una condizione di quasi povertà”.
I due sindacati, che da tempo chiedono di rifare la gara d’appalto (appalto che scadrà fra l'altro tra pochi giorni) e di applicare il contratto nazionale di riferimento, lanciano un appello ai vertici del tribunale e allo stesso procuratore Cantone, affinché venga ripristinata una situazione di giustizia per questi lavoratori.
“Ma questa vicenda è solo la punta dell’iceberg di una situazione che riguarda migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori degli appalti, vittime quotidianamente della continua corsa al ribasso sulla loro pelle - concludono Cajarelli e Cassieri - anche per questo Cgil e Uil hanno proclamato per domani uno sciopero generale che mette al centro proprio la questione della giustizia per chi per vivere deve lavorare”.