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Turismo, i cinesi ci salveranno: guida cittadina tradotta in "mandarino"

Il turismo interno è ai minimi termini, quello europeo in crisi, si punta sui 300milioni di benestanti della Cina popolare anche in virtù dei contanti tramite Università ed Accademia

Una volta si sarebbe detto che il colore del futuro è "rosa", oggi sarebbe più opportuno dire, anche a Perugia, che il futuro è sempre più "giallo". Dopo che l'Università per Stranieri di Perugia ha aperto la via per attirare, con convenzioni, oltre 700 studenti all'anno dalla rampante Cina rampante, ora anche il Comune di Perugia confida nell'approdo di massa dei nuovi turisti cinesi che ormai anche in fatto di soldi da spendere sono alla pari con i cugini giapponesi, un tempo fortemente ambiti anche nel capoluogo umbro.

Per incentivare questa operazione si spera di massa per le casse turistiche è arrivata la guida ai maggiori monumenti della città e anche ai suoi servizi anche nella lingua cinese. "La domanda turistica cinese - ha spiegato l'assessore comunale Giuseppe Lomurno -  è quella a più alto tasso di crescita al mondo, e la Cina è già diventata il primo paese per numero di turisti che si recano in Occidente. Il trend è in crescita per quanto riguarda l’ Europa, ed in particolare l’Italia. La nostra città e l’Umbria hanno tutte le carte in regola per essere interessate a questo nuovo mercato: l’offerta spiccatamente culturale e ambientale è infatti molto gradita ai visitatori cinesi". Dal libretto rosso di Mao tradotto in italiano siamo passati alla guida turistica di Perugia tradotta in cinese. Globalizzazione turistica. 

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