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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Il fisco sotto le lenzuola, l'evasione della escort: 500mila incassati e una casa con garage

La Guardia di Finanza di Perugia ha voluto vederci chiaro nei conti ricchi di una bellissima trentenne spagnola-colombiana. Non aveva un lavoro, mai una dichiarazione dei redditi eppure versava tutti i giorni tanti soldi

Nel mirino della Guardia di Finanza umbra finiscono anche le "escort" che si prostituiscono ad altissimi livelli. I militari hanno messo le mani nel tenore di vita e nei conti correnti di una bellissima 30enne, residente a Perugia, che pur non avendo né un reddito né fosse sposata con un facoltoso imprenditore, aveva conduceva una vita da nababbi. La donna - una colombiana ma con passaporto spagnolo - aveva accumulato in soldi liquidi qualcosa come 500mila euro in pochi anni di attività di accompagnatrice in Umbria.

Ad incastrarla bonifici e versamenti giornalieri che non ha saputo giustificare con un lavoro regolare dato che non ha mai presentato una dichiarazione dei redditi. Inoltre in tre anni aveva comprato un appartamento di lusso ed un garage del valore complessivo di circa 350mila. La Guardia di Finanza ha comunicato il tutto all'Agenzia delle Entrate per contare l'evasione fiscale maturata. Eh già perchè anche il lavoro di escort obbliga l'apertura di una partita Iva e il pagamento delle tasse sui soldi incassati. 

Più volte infatti anche la Corte di Cassazione ha previsto il pagamento delle tasse per chi si prostituisce in cambio di denari. "In particolare - spiegano la Guardia Finanza - secondo tale orientamento giurisprudenziale il reddito della contribuente – escort così come ricavato dall’esercizio dell’attività di meretricio deve essere assoggettato a tassazione a fini IRPEF".

La prostituzione costituisce una prestazione di servizi retribuita, che rientra nella nozione di attività economiche, demandando al giudice nazionale di accertare in ciascun caso, alla luce degli elementi di prova che gli sono forniti, se sussistono le condizioni che consentono di ritenere che la prostituzione sia svolta come lavoro autonomo, ossia: senza alcun  vincolo di subordinazione per quanto riguarda la scelta di tale attività, le condizioni di lavoro e retributive, sotto la propria responsabilità, e a fronte di una retribuzione che gli sia pagata integralmente e direttamente. La donna è stata peraltro segnalata alla locale Procura della Repubblica per evasione fiscale.​

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