Gualdo, la crisi sta uccidendo l'economia locale: lettera al sindaco per bloccare le tasse
L’appello del presidente Aurelio Pucci al sindaco Massimiliano Presciutti e alla Giunta comunale
Le imprese e i negozi di Gualdo Tadino rischia di non superare l'anno a causa della grave crisi economica che si è abbattuta sulla citta a causa della pandemia da Coronavirus. Un territorio tra l'altro molto provato dalla passata crisi economica che qui ha colpito più che altrove. Confcommercio ha chiesto all’amministrazione comunale l’annullamento delle imposte e dei tributi comunali, almeno fino alla fine dell’emergenza.
“Le imprese chiedono un sostegno all’amministrazione comunale attraverso l’annullamento delle imposte e tributi locali, che continuano ad essere richiesti e ai quali le imprese non possono in alcun modo far fronte, pena il collasso definitivo di interi settori. Le imprese sono allo stremo e non riescono più a sopportare i pesi fiscali imposti dallo Stato e dai Comuni. Chiediamo che il Comune di Gualdo ci ascolti e che mantenga le promesse fatte nella prima fase della pandemia”.
Le imprese gualdesi, spiega nella sua lettera il presidente di Confcommercio, condividono una situazione pesantissima: già abbattute dalla prima ondata dell’emergenza sanitaria e dal conseguente lockdown, oggi vivono la continua emergenza delle “zone arancioni”: anche le attività che non sono costrette alla chiusura pagano cara la mancata circolazione delle persone e gli effetti psicologici che frenano i consumi. "Nonostante questo, commercianti e artigiani continuano a ricevere i bollettini per pagare l’imposta sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, ad esempio, e si aspettano ancora il saldo Imu entro il 16 dicembre e la seconda rata Tari entro la fine dell’anno. La riduzione della Tari per le utenze extra domestiche e l’annullamento della Tosap per l’anno 2020 sono aiuti apprezzati, ma purtroppo non sufficienti per le imprese di Gualdo che vivono una situazione di totale emergenza".