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Bilancio solido e quindi scatta la fusione: Banca di Mantignana sposa Crediumbria

Si avvicina un giorno significativo per il futuro e la reale capacità di essere soggetti adeguati ai tempi e al mercato per le due più importanti Bcc dell’Umbria. Appuntamento particolarmente atteso quello di domenica 22 maggio per i soci del Credito Cooperativo Umbro – Bcc Mantignana. L’annuale assemblea ordinaria, che inizierà alle 15, all’Hotel QuattroTorri di Perugia per l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2015, sarà seguita infatti dall’assemblea straordinaria per l’approvazione del progetto di fusione con CrediUmbria Banca di Credito Cooperativo, i cui soci saranno chiamati a esprimersi su tale argomento il giorno prima, sabato 21 maggio.

L’operazione, per la quale la Banca d’Italia ha già rilasciato il proprio consenso, è seguita con molta attenzione non solo in ambito locale, per i positivi risvolti che potrebbe avere sull’economia del territorio, ma anche a livello nazionale in quanto espressione di quel processo aggregativo esplicitamente sostenuto dal governo attraverso la legge di Riforma del Credito Cooperativo, recentemente emanata.

Il Credito Cooperativo Umbro, secondo le prime anticipazioni sull’ultimo esercizio rilasciate dalla dirigenza della Banca, si trova ad affrontare questo passaggio confermando la propria solidità e affidabilità, come si può rilevare attraverso l’ormai noto indice Srep pubblicato alla fine del 2015 riguardante le integrazioni patrimoniali necessarie rispetto al capitale minimo, in rapporto all’esposizione e ai rischi.

L’adeguatezza patrimoniale della Banca si è infatti confermata con un patrimonio netto in ulteriore crescita rispetto al 2014 e un capitale primario di classe 1 ugualmente incrementato e ampiamente capiente rispetto ai citati limiti dello Srep e in linea con il sistema bancario. Nel periodo 2012-2015 la Banca ha confermato la propria capacità di produrre reddito, incrementando il patrimonio netto di oltre il 67%, ovvero di 15miloni di euro. 

Al 31 dicembre 2015 la raccolta complessiva si è attestata a 477 milioni di euro, con un notevole sviluppo del risparmio gestito (circa il 42%), e gli impieghi economici a 356 milioni di euro, con una crescita dell’1,75% dei mutui chirografari e ipotecari. Il margine d’interesse risulta analogo a quello del 2014, mentre quello d’intermediazione è aumentato dell’1,93%. Il risultato economico d’esercizio è stato di 1,224 milioni di euro, superiore di quasi il 7% rispetto a quello del 2014. Cresciuti anche i soci, oggi a quota 3.523, di cui 274 nella provincia di Terni. 

“Risultati che dimostrano – commentano dall’istituto di credito – come la Banca anche nel 2015 abbia messo a disposizione delle comunità di riferimento le proprie potenzialità per rimanere a fianco di famiglie e imprese e sia riuscita a dare efficaci risposte alla domanda di credito, mantenendo una gestione equilibrata e conseguendo un risultato economico superiore di quasi il 7% rispetto a quello del 2014”. “Dati particolarmente significativi – rilevano dalla Banca – se si tiene conto sia della persistente fase congiunturale che del riassorbimento degli effetti di accantonamento del credito (circa 4,5 milioni di euro), ai quali si aggiungono i contributi per oltre 800mila euro devoluti obbligatoriamente per il salvataggio di alcune banche anche legato alla nota vicenda dei prestiti subordinati. A tale proposito teniamo a precisare che non abbiamo mai non solo proposto, ma nemmeno preso in considerazione la vendita di prestiti subordinati a soci e clienti”. 

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