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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Frecciarossa, gli artigiani dell'Umbria contro le polemiche: "Farlo partire da Terni? Così si riduce a treno regionale"

"L’annuncio che, a partire da febbraio 2018, il Frecciarossa sarà finalmente disponibile anche in Umbria con una fermata a Perugia, è un’ottima notizia e si fa fatica a capire le polemiche divampate attorno al tema, che sanno tanto di logiche di parte e campanilistiche”. Non usa mezzi termini Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria, che interviene nel dibattito in corso sulla fermata dei treni veloci a Perugia annunciata ieri in una conferenza stampa congiunta della Regione Umbria e di Trenitalia.

“Che dopo anni di discussioni sterili si passi finalmente a una soluzione operativa ci sembra un segnale importante per una regione che paga un prezzo molto alto all’isolamento cronico del proprio sistema infrastrutturale. Eppure questo primo obiettivo ha già scatenato polemiche a non finire. In particolare l’arretramento da Arezzo a Perugia anziché a Foligno, o Terni, trova discordi politici e soggetti di rappresentanza sociale, anche se queste discussioni hanno tanto il sapore di avere più a cuore la tutela di logiche di parte e campanilistiche piuttosto che lo sviluppo dell’Umbria".

"Non si capisce, infatti, la logica di chi sostiene che il Frecciarossa debba partire da Terni per fermarsi a Spoleto, Foligno e Assisi, come se fosse un qualunque treno locale. Perugia, in quanto capoluogo di regione e baricentro geografico, demografico e turistico, rappresenta la soluzione ottimale come stazione di partenza del Frecciarossa. Quindi – conclude Giannangeli – partiamo da questo punto fermo per cercare di trovare soluzione alle criticità che potranno presentarsi, evitando di disperdere energie in polemiche sterili”.


 

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