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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Welfare, fondo per le famiglie vittime del lavoro: finanziato a chiacchiere

Dal 2011 ben 3 tre famiglie aspettano i denari per superare l'emergenza post-lutto. Nel 2012 ben 14 sono ancora in attesa. Ma mancano 50mila euro dato che in molti non lo finanziano. Ecco chi

Il sostegno alle famiglie vittime del lavoro? A chiacchiere tutti sono disposti a dare una mano ma nei fatti invece sono pochissimi a metterci i soldi nel fondo istituito nel 2008 dalla Regione dell'Umbria e partecipato anche da associazioni di categoria, industriali, sindacati, associazioni varie e altri enti istituzionali. La terza commissione ha affrontato il problema del fondo insufficiente per aiutare chi ne avrebbe diritto dopo la disgrazia sul lavoro.

Ben 17 famiglie sono in attesa anche da due anni: 3 dal 2011 e altre 14 da quest'anno. Un fondo che doveva servire per l'immediato: funerali, spese per la casa e lo studio dei figli rimasti orfani. Denari per cercare con un minimo di tranquillità un lavoro per chi rimane a casa. Ma negli ultimi tempi a metterci i soldi, secondo la Commissione, la Regione e soltanto altri  due enti bilaterali (Ebrau e Fimila).

"Ma sono mancati i conferimenti previsti da Enti locali, sindacati, Confindustria umbra, associazioni di categoria, cooperative e Anmil". In totale la disponibilità è di 133mila euro ma, considerando una media di 13mila euro per ciascuna famiglia (la cifra varia a seconda del numero dei figli, della presenza di portatori di handicap e di vari altri parametri, ndr), ne sono necessari altri 50mila circa, per soddisfare tutte le richieste fino al 2012.Tra le soluzioni proposte, Andrea Smacchi (PD) ha suggerito conferimenti da parte dei gruppi politici presenti in Regione e, se possibile, un contributo di 50 centesimi annui da parte di ciascun lavoratore umbro sia del settore pubblico che di quello privato.

“Se tutti lo versassero, con meno di 5 centesimi al mese si troverebbero i fondi necessari a coprire quanto manca per assicurare a tutte le famiglie che hanno avuto morti sul lavoro quanto loro spetta”. Per il consigliere Damiano Stufara (Prc-FdS) si deve tentare un accordo fra le parti sociali, investendo quindi del problema sindacati e datori di lavoro, dato che “non possiamo istituire un nuovo tributo – ha detto – ma chiedere al Consiglio di impegnare la Giunta affinché promuova tale incontro. Completamente diversa la valutazione di Fiammetta Modena (Pdl) secondo la quale è responsabilità della Giunta regionale trovare i 50mila euro circa che mancano per soddisfare tutte le richieste inevase.

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