rotate-mobile
Economia

Fase 2 | Impatto sulle imprese umbre: per il 96% fatturato in calo

C’è però fiducia sugli strumenti adottati dalla Regione. L’indagine Acacia Group riassume l’impatto sul tessuto imprenditoriale locale, condotta su un campione rappresentativo di 234 imprese

Le conseguenze del lockdown sono state pesanti e lo sono ancora in attesa di una ripartenza vera e per tutti. Arriva un nuovo studio sullo stato di salute dell'aziende da parte di Acacia Group. Come era prevedibile ben il 96% delle imprese ha registrato cali di fatturato, di cui il 76% per oltre un quarto del valore della produzione. Dall’indagine sul campione di imprese emerge che: il 39% delle imprese pensa che la situazione non migliorerà a breve; il 27% pensa che non riuscirà a recuperare significativamente la flessione; il 26% pensa di poter recuperare fino al 20%; l’8% pensa di poter recuperare fino al 30%; il 28% delle imprese si prepara a tagliare i costi aziendali per affrontare il ridimensionamento del mercato.

Smart working, messa in sicurezza dei locali e riorganizzazione delle reti commerciali sono le scelte prevalenti da affrontare subito. Significativa è anche la valutazione di adottare canali di vendita online. Preoccupante la constatazione che molti imprenditori non abbiano una strategia per affrontare il futuro se non quella di ridurre i costi. Molti gli imprenditori che ammettono di non avere nel board aziendale consulenti e professionisti che possano studiare e adottare piani strategici per affrontare il futuro. La consulenza, tragicamente sottovalutata, sarà una delle prime voci che le imprese dovranno rivedere nei business plan aziendali.

Per quanto concerne la fiducia nelle misure a sostegno delle imprese proposte dalla Giunta Tesei, il 78% del campione ritiene che siano fondamentali. Sfiora l’unanimità il giudizio favorevole sul calendario di riapertura anticipata proposto al Governo.

"Le aziende “rigide” – commenta Matteo Giambartolomei, avvocato e consulente d’impresa - rischiano più facilmente di sbriciolarsi, mentre quelle “flessibili”, avendo affinato la capacità di modellarsi alle mutevoli esigenze e condizioni di mercato, sono destinate a sopravvivere e crescere. L’attuale emergenza ne è riprova. Nessuna azienda, neppure la più piccola, ancor più in questo momento, può pensare di fare a meno per sopravvivere di un approccio strategico, flessibile e digitale. La vendita online diventa per molti parola d’ordine e, nel percorso di cambiamento, l’affidarsi ad un consulente esperto rappresenta l’ago della bussola".

Gli imprenditori sondati promuovono la gestione nella fase dell'emergenza della Tesei: "Nel territorio umbro la modalità di gestione dell’emergenza da parte della amministrazione Tesei dovrebbe costituire un modello da seguire da parte delle altre regioni; le misure prospettate ed adottate costituiscono un reale aiuto per i singoli imprenditori che hanno bisogno di sentire le istituzioni al loro fianco".

"Siamo entrati nella "fase 2" – afferma Francesco Pace (Acacia Group) - quella della graduale riapertura di aziende, esercizi commerciali e uffici, ma la situazione del tessuto imprenditoriale continua ad essere sofferente. Le imprese hanno bisogno di fiducia, intelligenza e resilienza per affrontare questa nuova fase. Sono convinto che rafforzare la trasformazione digitale delle imprese sia nettamente necessaria non solo per il presente, ma soprattutto per il futuro, e che la presenza di professionisti e consulenti d’impresa sia fondamentale per uscire da un modello troppo incentrato sulla “gestione familiare”. Altro tassello importante sarà agevolare il turismo di prossimità per dare ossigeno alle attività commerciali, ricettive e ricreative sparse su tutto il territorio regionale".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fase 2 | Impatto sulle imprese umbre: per il 96% fatturato in calo

PerugiaToday è in caricamento