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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Foligno

L’azienda umbra Colfiorito al fianco della Fao per combattere gli sprechi alimentari

C’era anche Alessio Miliani, direttore generale di Fertitecnica Colfiorito, azienda umbra leader nel settore dei legumi secchi e cereali, tra i relatori del seminario della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura

C’era anche Alessio Miliani, direttore generale di Fertitecnica Colfiorito, azienda umbra leader nel settore dei legumi secchi e cereali, tra i relatori del seminario della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, durante il quale è stata annunciata l’istituzione della prima “Giornata mondiale di sensibilizzazione agli sprechi e alle perdite alimentari” in programma il 29 settembre 2020.

In quest’occasione FAO ha presentato anche una nuova piattaforma online sviluppata per monitorare e supportare la riduzione delle perdite e sprechi alimentari. Si tratta di un portale che funge sia da archivio informativo per misurazioni, normative, esperienze ed esempi di modelli efficaci, sia da strumento per ospitare associazioni, enti governativi, istituti di ricerca ed aziende private attive nella lotta contro questo problema globale.

L’azienda Colfiorito, da alcuni anni partner di FAO, ha portato la sua testimonianza.   “Per affrontare il problema dello spreco– ha spiegato Miliani nel suo intervento – da azienda alimentare lavoriamo sia a monte che a valle. A monte, dal lato della produzione, la nostra collaborazione e sensibilizzazione inizia sin dalla collaborazione con le aziende agricole per l’adozione di pratiche sostenibili. Investiamo continuamente in tecnologia per avere sistemi di selezione e pulizia delle materie prime sempre più precisi ed efficienti. Chiaramente, per garantire ai consumatori la massima qualità, non possiamo evitare che ci sia uno scarto: tuttavia, questo viene sempre riciclato grazie a collaborazioni di economia circolare. Quando è ancora adatto al consumo umano, ad esempio, viene usato da altri per la macinazione in farine, mentre negli altri casi viene destinato all’uso zootecnico”.

Il ruolo del privato, però, non può limitarsi a mettere a punto pratiche interne d’eccellenza, ma deve andare oltre: “Il lavoro a valle, infatti – ha aggiunto Miliani - è quello che coinvolge il consumatore. Da un lato, lo aiutiamo ad avere prodotti che si conservino al meglio, in linea con l’attesa di qualità. Dall’altro, stiamo intraprendendo sempre più azioni di sensibilizzazione tramite i nostri canali di comunicazione. Ad esempio, stiamo attivando un piano di tutorial sui nostri social per educare i consumatori sugli usi alternativi degli ingredienti che gli avanzano, oppure modi creativi per usare in cucina gli avanzi del pasto o ancora dare una seconda vita agli imballaggi”.

FAO stima che il 14% di tutto il cibo del mondo finisca sprecato, per un valore di oltre 400 miliardi di dollari l’anno. Un costo che viene pagato anche in termini di emissioni di gas serra. Questa quantità di cibo, infatti, equivale a circa 1,5 miliardi di tonnellate di CO2. Il direttore Generale di FAO Qu Dongyu ha evidenziato nel suo intervento come questo problema vada visto in tutte le sue conseguenze globali: “Sprecare il cibo – ha detto - significa sprecare risorse naturali limitate, aggravare l’impatto dei cambiamenti climatici e perdere l’opportunità di sfamare una popolazione che continuerà a crescere in futuro”.

La piattaforma è stata presentata da Máximo Torero Cullen, capo economista di FAO, che ha mostrato come le informazioni, gli esempi, i corsi, i consigli e gli spazi di discussione della piattaforma possano essere interessanti per molteplici livelli di utente e problema da affrontare. Le perdite alimentari, ad esempio, sono un problema che riguarda più il lavoro nei campi e le fasi di trasporto; gli sprechi, invece, coinvolgono l’industria alimentare, i rivenditori e lo stesso consumatore finale.

Un approccio, quest’ultimo, particolarmente lodato dagli altri interlocutori. Assieme a Miliani, infatti, sono intervenuti Maura Barry, assistente amministratore aggiunto dell’Ufficio per la Resistenza e Sicurezza Alimentare dell’USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale), Johan Swinnen, Direttore Generale dell’INFPRI (Istituto di Ricerca Internazionale sulle Politiche Alimentari), Lawrence Haddad, Direttore Esecutivo del GAIN (Alleanza globale per il miglioramento della nutrizione), Geeta Sethi, consulente e leader globale per i sistemi alimentari della Banca Mondiale; Betty Kibaara, Direttrice delle iniziative per l’alimentare della Fondazione Rockefeller, Lieke Verhofstad, Direttrice dello sviluppo di business sostenibili della Fondazione Rabobank, Judith Hitchman, Presidente  di URGENCI, rete internazionale delle iniziative agricole cittadine.

Lo stimolo per una giornata contro gli sprechi è arrivato soprattutto dagli stati di San Marino e Andorra, che hanno giocato un ruolo chiave nell’organizzazione e che sono stati rappresentati, in questa giornata, da Luca Beccari, Ministro degli affari esteri, cooperazione economica internazionale e telecomunicazioni di San Marino, e da Maria Ubach Font, Ministro degli affari esteri of Andorra.

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