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Economia Fossato di Vico

Fossato, Faber: prosegue mobilitazione ma l'azienda vuol chiudere

Prosegue senza alcuna sosta la mobilitazione dei lavoratori della Faber di Fossato di Vico che si batte per evitare la chiusura dello stabilimento dopo l'incontro tra la Rsu e la Franke

Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della Faber in difesa dello stabilimento di Fossato di Vico che rischia la chiusura lasciando senza lavoro, 190 tra lavoratori e lavoratrici.

Mercoledì, nel corso dell'incontro tra sindacati, rsu e dirigenza aziendale tenuto in Confindustria a Perugia, circa 70 lavoratrici e lavoratori della fabbrica umbra hanno dato vita ad un presidio sotto la sede dell'associazione industriali. Striscioni, fumogeni e anche il lancio di qualche uovo sulle pareti dell'edificio, mentre all'interno le rappresentanze di Fiom, Fim e Uilm cercavano di convincere l'azienda a ritornare sulla decisione della chiusura dello stabilimento.

“E' stato un incontro interlocutorio – ha detto al termine del tavolo Maurizio Maurizi, segretario generale della Fiom Cgil di Perugia – nel quale l'azienda si è comunque detta disponibile a ragionare sull'utilizzo degli ammortizzatori e su tempi e modalità della chiusura, nonché sul trasferimento di parte del personale a Sassoferrato, nell'altro stabilimento italiano della Faber. Ma per noi la pregiudiziale resta il mantenimento dello stabilimento e degli attuali livelli occupazionali, per cui abbiamo deciso insieme alla rsu di proseguire lo sciopero e il presidio permanente davanti alla fabbrica”.

La novità è che domani anche i lavoratori di Sassoferrato, lo stabilimento in provincia di Ancona, sciopereranno per otto ore in solidarietà con i colleghi umbri. E sempre domani, le maestranze dei due stabilimenti raggiungeranno nuovamente Fabriano (An), dove si trova la sede amministrativa del gruppo Faber, per dare vita a nuova manifestazione di protesta. La trattativa con l'azienda riprenderà invece il prossimo 25 gennaio.

“Vogliamo leggere positivamente la volontà aziendale di proseguire il confronto – ha concluso Maurizi – e valuteremo con attenzione ogni futura disponibilità, con la speranza di un ripensamento sulle decisioni, fermo restando che per noi la chiusura di Fossato, stabilimento produttivo ed efficiente, è e resta del tutto inaccettabile”.

 

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