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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Gualdo Tadino

Ex Merloni, ossigeno per 400 lavoratori licenziati: "Firmato il ritiro della mobilità"

L'annuncio del sindaco di Gualdo Tadino direttamente su Facebook: in corso il confronto tra proprietà e sindacati

Una buonissima notizia per i lavoratori della ex Merloni. Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, la affida a Facebook: “In diretta da Fabriano: Porcarelli ha dichiarato la propria disponibilità a ritirare la procedura di mobilità per 400 lavoratori ora il confronto prosegue”. Una boccata di ossigeno per i 400 licenziati dalla J&P. A Fabriano, nelle Marche, è in corso l'incontro tra Porcarelli e i sindacati.

AGGIORNAMENTO: Firmato. Il ritiro della mobilità per i 400 lavoratori della ex Merloni è realtà. E a dare ancora una volta l'annuncio è sempre il sindaco Presciutti. La svolta si è concretizzata. Soddisfatto anche il vice sindaco di Nocera Umbra, Caparbi, presente a Fabriano per la trattativa.

Il sollievo dell'assessore regionale:  "J&P industries ha ritirato la richiesta di mobilità per i 400 dipendenti della ex Antonio Merloni": la conferma della svolta nella vertenza dell'azienda di Fabriano arriva dal vicepresidente, con delega allo sviluppo economico, della Regione Umbria, Fabio Paparelli. "E' un fatto, questo – ha spiegato Paparelli in una dichiarazione per commentare l'esito dell'incontro di stamani tra sindacati e proprietà a Fabriano - che accogliamo certo con favore, avendolo auspicato anche nell'incontro di ieri al Ministero per lo sviluppo economico. Dopo questo passaggio, si può affrontare, tutti insieme con maggiore serenità, il nodo ancora aperto per il futuro di questa azienda, e cioè la bancabilità del piano industriale. Su questo, come istituzioni locali interessate, continueremo a vigilare con grande attenzione".

L'allarme dei sindacati - Fim, Fiom e Uilm di Umbria e Marche non hanno dubbi: “Oggi abbiamo ottenuto il ritiro della procedura di mobilità per i 400 lavoratori della ex Merloni”. Quindi, “sussistono le condizioni per poter avviare l’attività”. Ma “non possiamo rimanere soli, l’importanza del ritiro della procedura non deve distogliere tutti i soggetti – governo, regioni e territori dall’attenzione su questa vicenda, perché i problemi rimangono tutti sul tavolo”. Per un “definitivo e strutturale avvio dell’attività necessita, nell’immediato, un supporto finanziario decisivo da parte delle banche. Su tutto ciò diventa prioritario il ruolo del governo, che deve operarsi immediatamente con l’apertura di tavoli concreti e capaci di assumere decisioni definitive per poter mettere fine a tali problemi e dare la speranza concreta ai lavoratori”.

 

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