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Economia

Senato accademico, è scontro sul budget spettante ai dottorandi

Il fondo aggiuntivo per i dottorandi di secondo e terzo anno potrà essere impiegato per funzioni diverse da quelle previste. La preoccupazione della sede perugina dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Perugia ha approvato le linee guida per l’utilizzo del budget del 10% destinato ai dottorandi. Si tratta di un fondo di € 1.534,00 previsto per il secondo e terzo anno di corso, per un totale di € 3.068,00 per spese le-gate ad attività di ricerca del singolo dottorando. Nonostante il documento sia stato sollecitato a lungo proprio da ADI Perugia, la nostra associazione si è espressa in modo contrario sia alle modalità di approvazione delle linee guida, sia al loro contenuto. In primo luogo, il percorso di definizione dei criteri per l’utilizzo di questo fondo non è stato condiviso né con i rappresentanti eletti degli studenti, che rappresentano anche tutti i dotto-randi, né a quanto ci risulta con la comunità dei dottorandi.

Crediamo invece che una condivi-sione sia quanto mai opportuna dato che questo budget è destinato interamente ai dottorandi, che ne usufruiscono in maniera personale e autonoma. In secondo luogo, riscontriamo una forte perplessità sul contenuto delle linee guida e, in particolare, sui punti E e D. Come chiaramente definito dal DM 45/2013 e dalle successive linee guida MIUR del 14/04/2017, il budget pari al 10% della borsa è destinato al singolo dottoran-do per finanziare la sua attività di ricerca in Italia e all’estero.

L’utilizzo di tale budget in forma condivisa per l’invito di docenti non corrisponde alle finalità per cui tale budget è istituito. Tale disponibilità è infatti a disposizione del singolo dottorando e non alla scuola di dottorato. Non ci risultano altri Atenei d’Italia in cui l’utilizzo di tale budget sia stato interpretato in tal senso. Il budget del 10% rientra in una politica di indipendenza e crescita del dottorando. Indipen-denza nell’approfondire i temi di ricerca e capacità di gestione di un budget in autonomia. Questi criteri sono ormai diffusi in tutta Europa e anche il ministero sta sostenendo questa po-litica nel far crescere e valutare chi fa ricerca.

Non a caso il budget è previsto per il secondo e terzo anno, quando il dottorando è più formato e in grado di individuare il proprio percorso, sempre ovviamente con l’approvazione del tutor di riferimento. ADI Perugia proseguirà il lavoro di monitoraggio sulle modalità di utilizzo di questo budget e invita tutti i dottorandi a informarsi e a utilizzarlo per i fini consoni previsti dalla legge, quelli dei punti A, B e C. L’Associazione rimane a disposizione di tutti i dottorandi e anche degli uffici di Ateneo per eventuali dubbi sulle modalità di utilizzo del fondo e per migliorare la normativa approvata. 

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