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Economia

Aggrappati al made in Umbria: i mercati puntano sui nostri prodotti

Il tasso di disoccupazione è in crescita, l'economia non riparte ma c'è anche un settore che cresce sempre di più anche ed è quello sui cui fondare la nuova Umbria: l'export. Ecco i dati e dove investire sul futuro prossimo

L'export umbro funziona e registra, nei primi sei mesi del 2014, dati positivi superiori a quelli nazionali. I dati sono stati analizzati dall'assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, con la precisazione che "l'intera regione ha raggiunto nel primo semestre dell'anno risultati interessanti, sia a livello generale, con un +2,9 percento rispetto allo stesso periodo del 2013 (mentre a livello nazionale le esportazioni sono state pari a 197 miliardi di euro, con un incremento pari a +1,3 per cento), sia a livello dei principali comparti del tessuto produttivo, quindi macchinari, arredamento, abbigliamento e prodotti agroalimentari, con una crescita tendenziale che si discosta marcatamente dal dato medio nazionale. 

Se prendiamo come riferimento la sola provincia di Perugia – ha detto l'assessore  -  la crescita nel primo semestre 2014 è del +5,1 percento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, performance superiore alla media italiana". Nei primi sei mesi dell'anno quindi, mentre a livello nazionale si registrano risultati positivi, la performance dell'Umbria ha registrato, con esportazioni per oltre 1 miliardo e 790 milioni di euro, una leggera flessione (-1,96 per cento):"il calo nel dato globale  trova principalmente spiegazione nel fatto che i risultati  a livello regionale sono fortemente influenzati dal dato sulla siderurgia – precisa l'assessore Riommi -  che, come noto, incide complessivamente per oltre il 20 per cento sulle esportazioni totali dell'Umbria e che, in questa fase, è anche probabilmente influenzato dalla situazione determinatasi per effetto della riacquisizione di AST da parte di Thyssen Krupp".

Analizzando i vari settori si notano dati decisamente favorevoli per i macchinari con un trend  positivo  di +8,5 percento rispetto al primo semestre 2013. Un dato particolarmente rilevante, visto che il settore - trainato dai due principali comparti di specializzazione, le "Altre macchine di impiego generale" (+10,8 per cento) che valgono 152 milioni di euro di esportazione, e dalle "Altre macchine per impieghi speciali" (64,2 milioni esportati, con un +12,8 per cento) - vale da solo nel primo semestre dell'anno 318,5 milioni di euro esportati.

Nel tessile e abbigliamento, il settore ha raggiunto nel primo semestre 2014 esportazioni per 299 milioni di euro, registrando un +5,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A fronte di una sostanziale tenuta del comparto di maggior peso del settore, quello degli "Articoli di abbigliamento" (con 186 milioni esportati), è da segnalare la performance di quello dei "Prodotti tessili" (con 65,3 milioni esportati e un +24,2 per cento).

Per quanto riguarda il settore agroalimentare, le esportazioni di "Oli e grassi vegetali" rappresentano la quarta voce regionale per volume di esportazioni, e con 94,5 milioni di euro esportati (+6,8 per cento), proseguono anche nel primo semestre 2014 il trend positivo registrato negli anni precedenti. È vero che i "Prodotti alimentari" fanno registrare nel complesso "solo" un +1,2 per cento, ma il dato non è di poco conto se consideriamo che in valore assoluto significa 2,3 milioni di euro esportati in più del primo semestre 2013. Va ricordato che il settore vale nel complesso 190,7 milioni di euro di esportazione.

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