rotate-mobile
Economia

Crisi Umbria Mobilità, è guerra di cifre tra Regione e Ugl

Il sindacato ha ribadito che non ci sono più crediti da vantare con la Regione Lazio. La Regione: "Ci devono 49milioni di euro". Garantiti fondi per l'azienda per finire il 2012

Le dichiarazioni dell'Ugl dell'Umbria che di fatto negavano ciò che invece era dato per assodato come motivo delle difficoltà economiche di Umbria Mobilità - il mancato pagamento dei crediti all'azienda da parte della Regione Lazio -per molti aveva il sapore di una sorta di salvagente lanciato da quel sindacato che per molti anni è stato diretto dall'attuale Governatore del Lazio, Renata Polverini. Tra questi anche l'amministrazione regionale umbra che ha smentito ufficialmente le analisi dell'Ugl convinta che il Lazio non avrebbe debiti con l'azienda e che quindi la crisi di Umbria Mobilità sia figlia di altri problemi tutti umbri.  

 
"Per quanto riguarda la situazione creditoria per le attività svolte a Roma è di 49 milioni 719 mila 669 euro"; ha scritto in una nota l'assessore ai trasporti della Regione Umbria, Silvano Rometti. "Sono queste le cifre al centesimo che emergono dalla relazione finanziaria redatta dal Collegio sindacale di Umbria Mobilità a seguito di una precisa richiesta di chiarimento sui conti dell'Azienda avanzata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini". 
 
"Fare annunci pretestuosi e menzogneri affermando, come ha fatto l'esponente dell'Ugl, che Umbria Mobilità non ha crediti da vantare nei confronti della Regione Lazio e del Comune di Roma significa non avere consapevolezza del proprio ruolo sindacale, non tutelare i lavoratori e speculare sulla pelle dei dipendenti di Umbria Mobilità. E ciò  solo per difendere qualche ruolo dell'Azienda o amministratori di altre Regioni".
 
La Regione e gli Enti locali umbri hanno provveduto ad erogare all'Azienda le risorse previste per il 2012 che permetteranno la certezza degli stipendi del personale. Ora bisogna compiere una ulteriore passo avanti per valutare e analizzare attività e contratti stipulati dall'Azienda. I soci pubblici hanno previsto anche una spanding review per liberarsi delle società non legate al trasporto pubblico e di tutto ciò che è antieconomico, appesantisce la gestione e non risponde alla missione d'impresa, che è il trasporto pubblico della nostra regione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi Umbria Mobilità, è guerra di cifre tra Regione e Ugl

PerugiaToday è in caricamento