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Economia

L'Umbria non si risolleva, scompaiono senza sosta le aziende: il lavoro non c'è

Un terzo trimeste 2013 da incubo. Peggio ancora di quello del 2012. La ripresa non esiste come dimostrano le alte percentuali di cessazione di attività. Sono molto di più quelle che chiudono che quelle provano ad aprire. A quando un piano per il Lavoro?

Il terzo trimestre del 2013 mostra una leggera riduzione del numero di imprese nella provincia di Perugia, con le cessazioni "non d'ufficio" che superano le nuove iscrizioni di circa il 5 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, si osserva un deciso peggioramento: le iscrizioni mostrano un modesto incremento, mentre le cancellazioni (non d'ufficio) aumentano addirittura di quasi il 36 per cento. 

E' quanto emerge da Movimprese relativo al terzo trimestre 2013 della Camera di commercio di Perugia. In totale, sono 73.545 le imprese operanti in provincia di Perugia al 30 settembre. Il dato segna un regresso di 39 unità (lo 0,05 per cento), che inverte la dinamica registrata nel secondo trimestre, quando la base imprenditoriale provinciale tornò, seppur di poco, al segno più. 

Aumentano, inoltre, di oltre il 41% gli scioglimenti e liquidazioni d'impresa, e anche i fallimenti e le altre procedure concorsuali sono in crescita, anche se solo del 3,4 per cento. Secondo Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio, "la contrazione della base imprenditoriale non è un bel segnale, soprattutto quando, al contrario, ci si aspettava qualche indicazione di una ripresa, magari contenuta, ma effettiva. La fiducia - aggiunge - in questi momenti vacilla, ma tiene quella di giovani e donne, che sono coloro che danno forza alla voglia di fare impresa nella nostra provincia: un terzo delle nuove imprese sono rosa e un altro terzo under 35". 

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