Crisi Perugina, sindacati a Nestlè: "Se avessimo saputo degli esuberi nessun accordo".

"Se nel 2015 ci aveste chiesto di firmare un piano che prevedeva 340 esuberi non lo avremmo mai fatto quindi, noi che continuiamo a credere nelle potenzialità del piano e della nostra fabbrica". I sindacati Flai, Fai e Uila, insieme alla Rsu hanno risposto, seppur indirettamente, alle parole della Nestlè che i 340 da ricollocare erano stati ribaditi nel piano sociale inserito in quello industriale firmato dalle due parti. La situazione dunque si complica: chi non la dice giusta? I sindacati hanno confermato la loro linea "ferma opposizione ai 340 esuberi dichiarati da Nestlé" e allo stesso tempo hanno chiesto di portare direttamente la discussione-trattativa "su un livello più alto, coinvolgendo anche il governo nazionale". 

Gli esuberi vengono cancellati dalla maggiore produzione ed è per questo che alla Nestlè si è chiesto di nuovo di puntare "su due aspetti del piano che sono finora rimasti troppo sulla carta: lo sviluppo della confiserie e la cialda per i gelati". “Da questi settori dovevano arrivare risposte anche in termini di contro-stagionalità - hanno detto - quindi chiediamo che Nestlé faccia davvero quello che un anno fa aveva dichiarato con grande enfasi”. 

La vertenza Perugina dunque prosegue e si prospetta lunga e difficile. Per questo, i sindacati sono pronti a mettere in campo le necessarie iniziative di mobilitazione, a partire da una forte presenza dei lavoratori a Roma in occasione del primo tavolo nazionale da convocare a breve. Intanto, le Rsu inizieranno un percorso di confronto e sensibilizzazione con tutte le forze politiche e sociali del territorio, "perché la vertenza Perugina non è solo una questione di chi ci lavora - hanno concluso i rappresentanti della Rsu - ma di tutta la città”.