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Crisi energia, anche la Regione deve fare il suo per salvare il lavoro. "Meno vincoli e paure servono rigassificatori, termovalorizzatori e impianti industriali"

La richiesta ufficiale di Cna alla Regione: anticipare al 2025 quello previsto dal nuovo piano dei rifiuti

Le bollette arrivano, si bruciano e non fanno dormire la notte piccoli commercianti e ristoratori-baristi che vivono delle loro fatiche (vanificate da crisi dei consumi e pandemia), ma non dormono bene neanche i grandi imprenditori costretti a chiudere forni, avviare cassa integrazione e fermare gli investimenti. L'Europa e Governo Draghi stanno studiando sostegni e nuovi approviggionamenti di gas ed energia, ma di soluzioni pratiche al momento poco o niente. In questo quadro pericoloso artigiani e imprenditori chiedono anche alla Giunta regionale della Tesei di fare la sua parte per modificare regolamenti e fare scelte coraggiose per la produzione di energia a scopo industriale con quei strumenti posto sfruttati.

La Cna ha fatto un elenco di rischieste chiare che possono contribuire alla svolta e sono di pertinenza della Regione: rivedere il recente regolamento per l’installazione di impianti fotovoltaici nelle zone agricole e industriali, eliminando le restrizioni introdotte rispetto alla normativa nazionale, in particolare quelli relativi all’installazione di impianti nelle aree a destinazione industriale. Abolire i vincoli introdotti nelle aree di pertinenza delle aziende esistenti, per permettere alle imprese, a partire da quelle manifatturiere a rischio chiusura, di utilizzare i terreni di proprietà per l’autoproduzione di energia. Via libera a termovalorizzatori e anche impianti di rigassificazione.

"Considerando i problemi - ha spiegato  Michele Carloni, presidente regionale di Cna - a cui stiamo andando incontro come sistema Paese, ormai è imprescindibile fare alcune scelte, come la realizzazione immediata dei rigassificatori necessari, ma anche di nuovi termovalorizzatori. In questo caso per l’Umbria significherebbe anticipare al 2025 quello previsto dal nuovo piano dei rifiuti presentato recentemente dall’assessore Morroni. Alla luce dei contenuti della nuova programmazione europea confidiamo nel fatto che la Regione si muova in tal senso, accelerando quanto già concordato in sede di programmazione del Fesr". E' giunto il momento di recuperare il tempo perduto per una nuova politica di auto-produzione di energia a sostegno delle imprese. Argomenti scottanti per via di potenziali rischi e comitati di lotta. Ora la Regione deve decidere se allentare vincoli e burocrazie oppure fare come in passato, gestire e aspettare tempi migliori. Ma di tempo ne è rimasto? Sembra di no

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