Dal 15 luglio via alle sagre in Umbria, ma con durata limitata e protocolli rigidi
Secondo quanto rivela Confcommercio la Regione è pronta a emanare un'ordinanza dopo il 'compromesso' raggiunto con i ristoratori
Sagre per non più di quattro giorni e con gli stessi protocolli dei ristoranti. Questo il 'compromesso' che, secondo quanto rivelato da Confcommercio Umbria, sarebbe stato raggiunto dalla governatrice Donatella Tesei con i promotori di questo tipo di manifestazioni e i ristoratori. "È la migliore soluzione possibile, il rischio era di una riapertura senza limiti”, si legge ancora sul sito dell'associazione di categoria secondo cui la Regione Umbria è pronta a emanare un'ordinanza per far ripartire le sagre dal 15 luglio.
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Ascoltate quindi in qualche modo le 'lamentele' degli oepratori della ristoratozione, già in difficoltà per i danni collaterali causati dall'emergenza coronavirus, senza per questo vietare la ripartenza a questo tipo di manifestazioni che fanno parte della tradizione umbra in un'estate comunque segnata dal Covid. La decisione è maturata anche in virtù del pressing di Fipe Umbria, il cui presidente Romano Cardinali nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore regionale alle attività Economiche Michele Fioroni, ribadendo lo stato d’animo delle imprese del settore e la loro situazione di enorme difficoltà, che rendeva inaccettabile una riproposizione delle sagre nella consueta modalità e durata.
“Abbiamo sollecitato con forza il confronto con la Regione sul tema sagre - sottolinea lo stesso Cardinali -, facendoci interpreti con l’assessore Fioroni della enorme preoccupazione, e spesso rabbia, degli imprenditori della ristorazione, messi già in ginocchio dal lockdown e da una ripartenza molto complicata. Fermo restando che per noi l’ottimo, e quindi la nostra prima richiesta, era uno stop completo alle sagre puramente 'mangerecce', la soluzione individuata è alla fine la migliore di quelle possibili. La Regione Umbria sta per porre un limite temporale importante che, unito all’obbligo del rispetto dei protocolli e al fatto che la data della sagra va comunicata con largo anticipo, scoraggerà molte iniziative non motivate da vere ragioni culturali, di tradizione o religiose".
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E ancora: "Altre Regioni sono state molto più di manica larga, e se la Regione Umbria non fosse intervenuta con un provvedimento restrittivo c’era comunque il rischio di dover applicare direttive nazionali a maglie molto più ampie. Consideriamo inoltre molto importante e apprezziamo la disponibilità dell’assessore Fioroni a rivedere la normativa sulle sagre negli aspetti più problematici, da Fipe Confcommercio Umbria ripetutamente posto all’attenzione delle istituzioni. Una fase di revisione assolutamente necessaria, e che ovviamente vedrà coinvolti tutti gli attori in campo, e quindi in primis l’associazione delle Pro Loco”.