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Economia

Coronavirus, imprese in emergenza: "In Umbria 16mila posti di lavoro a rischio, servono misure straordinarie"

Confcommercio e Federalberghi Umbria: "Occorre azzerare il cuneo fiscale. Posti di lavoro a rischio"

Un grido dall'allarme. C'è un'economia a rischio. Per dirla con le parole di Confcommercio e Federalberghi Umbria "occorrono misure eccezionali per tentare di rispondere all’emergenza economica determinata dal diffondersi del coronavirus, perché la situazione che stiamo vivendo non ha precedenti. Siamo in un tunnel emotivo prima che sanitario e le nostre imprese devono poter sopravvivere, in attesa di uscire dal buio in cui ora ci troviamo". Ovvero: "In Umbria sono a rischio, nell’immediato, i 16 mila posti di lavoro nel turismo, il settore colpito per primo e più duramente. Ma le ricadute economiche sono pesantissime per tutte le imprese, dai trasporti al commercio ai servizi".

Le due associazioni di categoria chiedono al Governo Conte, attraverso le organizzazioni nazionali, "l’immediato azzeramento del cuneo fiscale per mantenere gli attuali livelli occupazionali e, tra le altre misure, la moratoria dei mutui, l’utilizzazione degli strumenti di cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale anche in favore dei dipendenti di micro e piccole imprese, un sistema di indennità per i lavoratori autonomi".

L’appello di Confcommercio e Federalberghi Umbria è rivolto anche alla Regione e ai Comuni dell’Umbria, "perché intervengano immediatamente per quanto di loro competenza, a sostegno delle imprese".

L’Assemblea straordinaria di Federalberghi Umbria

I delegati regionali di Federalberghi, riuniti in Assemblea straordinaria, hanno fatto il punto. “Confermato il drammatico calo del 70% delle presenze turistiche, con il mercato straniero completamente scomparso, ma la situazione è fluida ed è impossibile fare previsioni anche per l’immediato”, commenta il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia. “Le nostre imprese si trovano all’inizio di stagione in una condizione difficilissima, è come partire ma con il serbatoio vuoto. Però non vogliono chiudere e, soprattutto, non vogliono rinunciare ai propri dipendenti e collaboratori. Per questo è importante intervenire immediatamente sul cuneo fiscale”.

L’emergenza lavoro in Umbria

“Il lavoro è oggi una vera emergenza”, aggiunge il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni. “Dobbiamo essere messi nelle condizioni di mantenere i posti di lavoro e garantire gli stipendi ai nostri dipendenti. Dobbiamo tracciare una linea comune e quanto prima trovare accordi con i sindacati anche sul tema della flessibilità". E ancora: "Abbiamo apprezzato l’attenzione della Regione verso le piccole e medie imprese nella riprogrammazione dei Fondi comunitari, ma per dare una risposta immediata e concreta alle imprese occorre fare ancora di più: verificare la possibilità di ulteriori risorse spendibili, renderle subito attive tramite bandi sui quali lavorare con le associazioni di rappresentanza. Occorre agire per l’immediato, ma anche in prospettiva, con misure mirate all’innalzamento della professionalità degli imprenditori e dei lavoratori, da spendere sul mercato non appena questo ripartirà. Occorrono inoltre misure straordinarie per aiutare le aziende nell’accesso al credito mediante l’intervento diretto delle Agenzie regionali".

Non è finita qui: "Anche i Comuni – aggiunge il presidente di Confcommercio Umbria – sono chiamati a fare la loro parte con misure concrete e immediate sul fronte della fiscalità locale e interventi mirati su Tari, Imu, tassa insegne e occupazione del suolo  pubblico, ad esempio. Capitolo a parte per quanto riguarda l’imposta di soggiorno – sottolinea Giorgio Mencaroni – i cui proventi, quando sarà il momento, dovranno essere interamente investiti per la promozione turistica dell’Umbria, senza se e senza ma".

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