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Imprese e professionisti, in Umbria prestiti già per 270 milioni di euro: ma occhio al rischio usura

L'appello della Federazione autonoma bancari: "Vigilare affinché la crisi non favorisca la criminalità"

Sono già seimila le domande, presentate in Umbria, per il prestito previsto dal Decreto Liquidità, pari all’1,6% del totale nazionale, per un valore 277.794.195 milioni di euro. I dati sono stati resi noti dalla Federazione autonoma bancari italiani.

Un dato che pone l'Umbria al sestultimo posto nella graduatoria nazionale per le richieste di sostegno alle banche. Il rapporto delle richieste dei prestiti da parte delle imprese rispetto alle piccole e medie imprese e alle partite Iva è dell’1,5 per cento, che comunque è un dato positivo, al pari di regioni come Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Friuli-Venezia Giulia.

Le richieste di prestiti e finanziamenti, però, si possono leggere anche in sensa negativo, interpretando i dati come lo specchio di una situazione di rischio in cui l'imprenditore o il professionista finiscano nella rete degli usurai.

Fabi, come sindacato maggiormente rappresentativo dei bancari in Umbria, rivolge "un appello alle istituzioni, ai prefetti, alle forze dell’ordine, per monitorare la situazione nella nostra regione perché la mancanza di liquidità e le problematiche legate all’accesso al credito rischiano di spingere le persone in difficoltà economica a rivolgersi agli usurai".

Secondo la Federazione bancari non è pensabile che "questa crisi favorisca l’infiltrazione di criminalità che speculano sulle sofferenze economiche dei cittadini. Si tratta di vigilare su questo momento delicato per la storia delle nostre comunità".

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