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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, l'allarme di Confcommercio: "Senza liquidità immediata sarà emergenza lavoro"

Il presidente Mencaroni: "Tempi lunghi, burocrazia e cassa integrazione agli sgoccioli. Servono un prolungamento degli ammortizzatori e indennizzi di ristoro a fondo perduto come in Francia e Germania. Aspettiamo le mosse della Regione"

Dopo il grido d'allarme lanciato all'indomani del Dpcm del 26 aprile con cui il premier Giuseppe Conte annunciava le modalità della fase 2 ("Scelte incomprensibili, ormai siamo rpinti a tutto) e il successivo appello agli umbri ("Facciamo squadra, dobbiamo ripartire in sicurezza"), Confocommercio Umbria torna a far sentire la sua voce. LO fa attraverso il presidente Giorgio Mencaroni, dal quale arriva un nuovo monito: “Le imprese che sono state costrette subito ad attivare gli ammortizzatori sociali in deroga, a causa dell’interruzione dell’attività per il contenimento del contagio da Covid-19, si trovano già nella settima settimana - spiega -. Questi strumenti di sostegno sono limitati a nove settimane: un periodo troppo breve per l’emergenza in corso. Occorre quindi prevederne da subito il prolungamento per consentire alle imprese di mantenere gli attuali livelli occupazionali, che potrebbero essere a rischio specialmente in tutti quei casi in cui non è prevista una ripresa a breve delle attività". 

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EMERGENZA LAVORO - In Umbria comincia a profilarsi una emergenza lavoro: "Le imprese - prosegue Mencaroni -, in enorme difficoltà per la chiusura obbligata e il mancato guadagno, vogliono fare il possibile per sostenere i propri collaboratori, con i quali spesso hanno anche rapporti personali consolidati, che rappresentano un patrimonio di competenze che non deve essere assolutamente disperso, e che sarà anzi prezioso quando l’economia potrà finalmente ripartire. Il prolungamento degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione in deroga e Fis (Fondo d'Integrazione Salariale, ndr), è una condizione imprescindibile per alleggerire questa situazione così drammatica e consentire alle famiglie di poter contare su una liquidità indispensabile per andare avanti". 

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URGE LIQUIDITÀ - E i tempi dell'emergenza non sono quelli della burocrazia: "Quello della liquidità - aggiunge il presidente di Confcommercio - è oggi un problema pressante anche per ogni imprenditore, perché anche se alcune scadenze sono state posticipate non possiamo esimerci dal pagare ad esempio i nostri fornitori, e le nostre casse cominciano ad essere vuote. Difficile oggi chiedere liquidità in banca, dove è pressoché impossibile presentare ipotesi di bilanci provvisori che siano credibili, viste le incertezze che stiamo vivendo. Il decreto liquidità stenta a partire; invece alle imprese occorre liquidità immediata e senza burocrazia, che dovrebbe essere integrata con indennizzi di ristoro a fondo perduto per le imprese più piccole, seguendo l’esempio di Germania e Francia". 

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PALLA ALLA REGIONE - La speranza è ora riposta nelle prossime mosse della Giunta Tesei: "Attendiamo con ansia l’operatività delle importanti misure annunciate dalla Regione Umbria. Sappiamo che si sta lavorando intensamente ai bandi che usciranno al più presto. La nostra raccomandazione, già condivisa con l’assessore allo sviluppo economico Michele Fioroni - conclude Mencaroni - è che siano aiutate in primo luogo le imprese più danneggiate da questa emergenza, sulla base dell’entità dei danni che hanno subito. Ci sembra il criterio più giusto”.

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