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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, umbri popolo di risparmiatori: ci sono più libretti e buoni postali che residenti

Solo nella provincia di Perugia 343mila i libretti di risparmio e 467mila i buoni fruttiferi postali

Con l'incertezza legata all'emergenza coronavirus molti italiani hanno confermato la loro vocazione al risparmio e molti di questi hanno scelto di affidarsi a Poste Italiane. Non hanno fatto eccezione gli abitanti della provincia di Perugia con uno stock ad oggi pari a 343 mila libretti di risparmio e 467mila buoni fruttiferi postali. Numeri di non poco conto per un territorio con 656.382 residenti (dati Istat al primo gennaio), molti dei quali hanno dunque deciso di affidarsi a questi prodotti di investimento finanziario garantiti dallo Stato Italiano ed esenti da costi, salvo gli oneri fiscal (i buoni sono, inoltre, esenti da imposta di successione e soggetti ad una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi).

Sommati, il numero di libretti e buoni fruttiferi supera dunque quello della popolazione così come a Terni (225.633 i residenti sempre secondo i dati Istat) dove sono 144 mila i libretti di risparmio e 327 mila buoni fruttiferi. Decisiva in tempi di coronavirus anche la digitalizzazione dell’offerta, che anche durante il periodo di 'lockdown' ha consentito ai cittadini di sottoscrivere i buoni fruttiferi postali o aprire un libretto di risparimio direttamente dal sito www.poste.it oppure tramite l’App BancoPosta dal proprio smartphone o tablet, senza necessità di recarsi all’Ufficio Postale. A partire dall’8 maggio 2020 inoltre, in concomitanza con l’inizio della fase 2 'post-emergenza', le condizioni economiche della gamma di offerta dei Buoni Fruttiferi Postali sono state riviste al rialzo.

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