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Confindustria ha un nuovo presidente: "Trasformiamo l'Umbria nella terra del business"

Confindustria Umbria cambia timoniere.  Antonio Alunni,  46 anni, amministratore unico del gruppo meccanico Fucine Umbre, è stato eletto oggi, 24 ottobre, alla guida degli imprenditori della regione Umbria durante l’assemblea annuale ad Assisi

Confindustria Umbria cambia timoniere.  Antonio Alunni,  46 anni, amministratore unico del gruppo meccanico Fucine Umbre, è stato eletto oggi, 24 ottobre, alla guida degli imprenditori della regione Umbria durante l’assemblea annuale ad Assisi. “L’identità dell’Umbria – ha detto il neo presidente, che succede a Ernesto Cesaretti - ha una parte essenziale costituita dall’industria”.

E allora l’obiettivo qual è? “Reindustrializzare il territorio”. E ancora: “Noi imprenditori siamo chiamati a fare la nostra parte per il bene comune della nostra Regione. E siamo chiamati a farlo e lo facciamo da un secolo e mezzo. Dobbiamo fare sempre di più e sempre meglio. Ma deve essere chiaro che non possiamo riuscire adeguatamente nel nostro lavoro se la centralità dell’industria non è pienamente percepita e se il clima politico, civile e sociale intorno all’industria non muterà da quello attuale, che è almeno di scetticismo, ad uno di condivisione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte di dialogo con tutti. Ci aspettiamo, per il bene comune della nostra Regione, che tutte le forze politiche e sociali vogliano fare lo stesso”.

E poi l’appello alle istituzioni politiche: “Quello che io chiedo alle nostre istituzioni politiche è di voler cooperare con noi al fine di individuare quali sono le problematiche maggiormente rilevanti per il nostro territorio, e quali soluzioni possano essere adottate. Adottate nell’interesse generale di tutti i cittadini, non solo delle industrie e delle imprese in generale”.

Il problema sono i costi amministrativi e i vincoli burocratici. Un problema che rischia di trasformarsi in un colosso: “Quello che chiediamo – ha sottolineato Alunni - è, ripeto, che il sistema della regolamentazione che dipende dalle autorità regionali e locali sia il migliore e il più efficiente possibile, che sappia coniugare un esemplare rispetto dell’ambiente fisico e sociale con bassi costi amministrativi. I costi amministrativi non sono soltanto costi monetari. Sono anche, e spesso soprattutto, costi-opportunità. Ad esempio, in una economia globale la velocità con la quale una autorizzazione per fare un nuovo stabilimento è concessa rappresenta un fattore fondamentale per permettere ad una impresa di competere. Dobbiamo essere chiari: nessun reale processo di reindustrializzazione, e nessuna attrazione di nuove imprese, potranno mai essere realizzati in modo significativo se l’Umbria non riuscirà in questa sfida. Potremo fare soltanto battaglie di retroguardia per conservare le ceneri, ma non per alimentare il fuoco”.

Alle istituzioni la risposta, perché il sogno di Alunni è di trasformare l'Umbria nella regione "più business-friendly d’Italia".

Il curriculum del nuovo presidente e del vice presidente 

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