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Crisi, Confesercenti a Perugia: giù le tasse o boom di chiusure

Nel ritrovo tradizionale di San Martino in Campo, i vertici nazionali di Confesercenti chiedono di arginare l'aumento della pressione fiscale. Ministro Passera: "Il 2013 non sarà con il segno meno"

Il problema non sono le tasse, ma le troppe tasse. E' questo il grande spauracchio che da Confsercenti, radunata a Perugia il meetinh nazionale, viene ancora volta rispedito al Governo Monti per evitare un ulteriore ribasso di consumi e chiusure di migliaia di attività e negozi commerciali.

Marco Venturi, presidente di Confsercenti, ha voluto mettere in mostra con dati quanto sia aumentata la pressione fiscale: "La zavorra fiscale è impressionante: 40 miliardi di maggiori entrate nel 2012, cui seguiranno 51 miliardi nel 2013, 52 nel 2014, per un totale di 143 miliardi. Cifre imponenti che, spiega il presdiente della Confesercenti, Venturi, parlando al meeting annuale che si tiene a Perugia, si sommano a 204 miliardi aggiuntivi rastrellati fra il 2006 e il 2011. Centrale e locale, assicura Venturi, si possano reperire 20 miliardi l’anno da destinare alla crescita, alleggerendo il carico fiscale su imprese e famiglie".

E resta l’incognita dell’aumento dell’Iva che il Governo ha messo fra parentesi ma, secondo Confcommercio, deve essere tolta definitivamente dalle ipotesi in campo se non vogliamo che i consumi, in calo quest’anno del 2,3 e l’anno prossimo dello 0,9%, crollino ancora di più con conseguenze devastanti per imprese e lavoro. Sono 800mila i posti nel commercio bruciati secondo Confsercenti. E per il prossimo anno si teme un altro punto in meno sui già traballanti consumi.
 
Se Confesercenti chiede una minore pressione fiscale per non far chiudere aziende e far diminuire i consumi delle famiglie, il Ministro Corrado Passera preferisce puntare le analisi economiche su due punti: il primo, i sacrifici stanno dando i primi importanti frutti che andranno a beneficio anche delle imprese commerciali. Secondo aspetto: le riforme e la serietà del Governo Monti dovrà essere portata avanti anche nei prossimi anni per evitare di tornare al punto di partenza. "E' ragionevole l'obiettivo di un 2013 non più con segno negativo. E' ambizioso porselo, ma immaginiamo sia possibile" ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera,  "Sono numerosi gli indicatori reali che indicano che il peggio e l'andamento negativo sta appiattendosi". 
 
L'eredità di Monti o Monti Bis per Passera sarà fondamentale: "La preoccupazione del mercato non è sul lavoro fatto - ha proseguito - ma sul fatto che il lavoro durerà. Dobbiamo essere convincenti come sistema paese che chiunque verrà dopo questo governo prosegua la politica di rigore e crescita. In caso il mercato non funzionasse non ci sarebbe niente di male a utilizzare questi, che non possono nemmeno essere definiti aiuti, ma meccanismi per far funzionare il mercato".

 

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