rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, dopo la sentenza del Tar sui centri estetici "ripensare l'apertura di ristoranti e commercio"

Il presidente di Confesercenti Umbria Giuliano Granocchia: "Ristori fallimentari, molte imprese chiudono, mentre le bollette arrivano ancora"

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha tolto l'obbligo di chiusura per i centri estetici in "zona rossa" dando ragione a Confestetica che aveva presentato un ricorso in tal senso. Un  provvedimento che con effetto immediato riapre i centri estetici in tutta la provincia di Perugia, interessata dal provvedimento restrittivo a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19-

"Una ripaertura a tempo limitato: il 5 marzo, infatti, con il Dpcm scadrà anche l'effetto della sentenza. Proprio questo breve effetto temporale rende le associazioni di categoria soddisfatte, ma dubbiose - afferma Giuliano Granocchia, persidente di Confesercenti Umbria - Che questa vicenda serva per aprire una discussione più a lungo raggio sulla riapertura di tutte le attività, quindi anche di quelle commerciali e di ristorazione. Che ogni imprenditore si prenda i suoi impegni, così come il nuovo Governo".

Spiega Granocchia: "Del resto, i centri estetici avevano lavorato prendendo tutte le precauzioni del caso, seguendo le regole, investendo molti soldi e facendo molti sacrifici pur di non chiudere. Il Tar recepisce dunque un'istanza legittima, anche perché non ci sono dati scientifici che mettono in relazione l'aumento dei contagi e l'apertura dei centri estetici".

Sulla politica dei ristori è, invece, il caso di chiudere il capitolo e voltare pagina: "Sono stati fallimentari, molte attività stanno chiudendo. Non servono a nulla se coprono solo in minima parte le perdite. Senza contare che insieme hanno proseguito ad arrivare le bollette". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, dopo la sentenza del Tar sui centri estetici "ripensare l'apertura di ristoranti e commercio"

PerugiaToday è in caricamento