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Un 2014 senza lavoro e ripresa, l'ultimatum di Confcommercio: "Meno tasse o sarà sempre peggio"

La crisi e il peso soffocante di tasse e tariffe hanno condizionato pesantemente la vita delle imprese, che spesso non hanno avuto a disposizione risorse sufficienti da destinare agli investimenti, o all’inserimento di nuova forza lavoro, o alla formazione

Solo il 3 per cento delle imprese di Confcommercio in Umbria hanno deciso di assumere nuovo personale nel 2014. Oltre il 60 per cento addirittura considera parte dei propri dipendenti in esubero rispetto al giro d'affari registrato nell'ultimo anno. E solo il 53% degli imprenditori ha ribadito che il 2014 non è stato peggiore del 2013. Sono tutti i dati emersi dal nuovo dossier economico di Confcomercio presentato il 13 gennaio a Perugia. La crisi c'è ed è forte anche il 2015 potrebbe essere l'anno della svolta a condizione che siano presi provvedimenti politici-economici precisi. Per il presidente Giorgio Mencaroni sono sei direzioni verso le quali dovrebbero essere orientati gli interventi prioritari necessari alle imprese.

“Serve anzitutto una riduzione delle pressione fiscale”, sostiene Mencaroni. “L’unico modo per uscire dal tunnel della crisi è il rilancio della domanda interna, tanto per i consumi che per gli investimenti. Noi lo diciamo da sempre, ma oggi sta finalmente diventando un’idea condivisa. Alla base ci deve essere una azione decisa per ridurre le tasse, tagliare la spesa pubblica improduttiva e rendere la burocrazia più veloce ed efficiente". 

Poi ci devono essere le azioni a sostegno delle imprese che si stanno impegnando per la ripresa. Si deve favorire l’accesso alle nuove tecnologie digitali soprattutto da parte delle imprese piccole e piccolissime: nel 2015 Confcommercio offre a tutti gli associati la formazione gratuita sugli strumenti del web che possono aumentarne le potenzialità; la Regione potrebbe a sua volta emanare un bando per incentivare questi processi.

"Finalmente si sta prendendo coscienza del ruolo trainante del turismo” continua Mencaroni. “E’ importante che alle valutazioni di principio seguano fatti e scelte concrete perché davvero questo settore possa essere un volano per tutta l’economia regionale. Nel mercato globale, inoltre, la sfida dell’internazionalizzazione deve essere alla portata di tutti e riguardare le imprese di tutti i settori, non solo quelle vocate tradizionalmente a import/export. Anche le imprese del commercio, dei servizi e del turismo devono poter sperimentare questa opportunità, meglio se in una prospettiva e in un’ottica di integrazione di risorse e di progetti".

Per Confcommercio la strategia delle reti di imprese, che si comincia a sperimentare anche nel nostro territorio, deve continuare ad essere supportata e favorita. "Così come va incentivata - ha concluso Mencaroni - l’iniziativa di tutte quelle imprese che – singolarmente, in rete con altre, in collaborazione con le amministrazioni comunali o altri soggetti – si stanno dando da fare per riqualificare il territorio in cui operano o nella organizzazione di iniziative di animazione, sempre più numerose e con il merito di aver riacceso i riflettori sui centri storici dell’Umbria”.

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