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Economia

Gli agricoltori dell'Umbria scrivono al ministro Centinaio: "Deve intervenire subito"

La riforma di Agea, i danni della fauna selvatica e le assicurazioni per i danni da calamità atmosferiche tra le priorità. Dieci i punti individuati come prioritari ed urgenti per il settore dal sindacato nazionale e da quello regionale Umbria

Confagricoltura Umbria ha contribuito ad individuare i punti fondamentali che il sindacato nazionale di categoria ha elaborato in vista di un confronto con il neo ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. In primo luogo la riforma di Agea, ritenuta un passaggio indispensabile per rendere l’agenzia realmente al servizio degli agricoltori ed esigere tempi più brevi di pagamento, procedure semplificate ed informatizzazione adeguata di tutto il sistema. “Si ha notizia di manifestazioni in cantiere per la prossima settimana –sostiene Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria- dopo una quiescenza pluriennale sull'argomento, se non un colpevole silenzio o accondiscendenza nei confronti di Agea da parte di alcune organizzazioni. Ricordo che nel maggio 2017 c'era soltanto Agrinsieme a protestare a Roma sotto le finestre di Agea, quando già si intuiva la gravità della situazione.  Confagricoltura Umbria da sempre ha pressato le istituzioni e le strutture preposte per far avere risposte adeguate. Io stesso –ha proseguito Rossi- nell'incontro avuto a Perugia il 9 maggio, ho chiesto l'apertura di uno sportello "funzionante" di Agea in Umbria per affrontare e risolvere i problemi che impediscono il pagamento delle pratiche arretrate.Se questo non avverrà in tempi rapidi Confagricoltura Umbria chiederà l'istituzione di un organismo pagatore regionale.”

Un’altra priorità, secondo i vertici di Confagricoltura Umbria, riguarda la revisione della legge 157 (legge nazionale sulla caccia), che si rende indispensabile per prevenire o quantomeno controllare i danni della fauna selvatica cacciabile alle coltivazioni agricole. Allo stesso modo serve un forte intervento per regolamentare anche la gestione delle specie protette –il lupo e il capriolo in particolare- che rappresentano comunque una costante fonte di danni per numerosi allevamenti. “Altra legge da rivedere –spiega ancora il Presidente Rossi- è la 102 sui danni da avversità atmosferiche e calamità naturali. La sua revisione si rende necessaria alla luce del fallimento della scelta di escludere dai benefici tutti i danni alle colture assicurabili. Molte, infatti, sono le colture con un livello di reddito così basso da non consentire la sostenibilità di polizze assicurative. Il contributo –prosegue Rossi- arriva con ritardi inaccettabili e le superfici assicurate sono, in molti casi diminuite proprio per l’insostenibilità del costo delle assicurazioni.”

Tra i dieci punti individuati da Confagricoltura come emergenze per il settore, su cui il Mipaaf dovrebbe intervenire vi sono anche la liberalizzazione del sistema zootecnico; le clausole di salvaguardia su concorrenza sleale, dumping, revisione e rafforzamento degli accordi internazionali; la necessità di attivare un confronto con tutti i protagonisti della filiera ortofrutticola per far crescere il settore e renderlo competitivo con gli altri paesi del bacino del Mediterraneo; la Pac e l’impegno a mantenere un adeguato livello del budget comunitario a favore dell’Agricoltura; la riforma del settore olivicolo, strategico per il nostro paese; l’Ocm vino, che, in particolare per l’Umbria, rappresenta un’opportunità sfruttata dalle aziende per il miglioramento qualitativo degli impianti, ma che necessita, nel suo complesso, di una revisione e semplificazione, soprattutto per quanto riguarda la promozione del vino.

“Chiediamo con forza al nuovo ministro –ha concluso Rossi- di risolvere una volta per tutte il problema del ritardo accumulato per la liquidazione agli agricoltori che hanno stipulato polizze assicurative e che da due anni aspettano la contribuzione pubblica sul premio.” 

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