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Economia

Comuni umbri in rivolta contro Governo: "Non uccideremo le imprese"

A Roma i rappresentanti umbri in prima fila per le decisioni dell'Anci: 100milioni di euro subito dalle casse comunali per pagare le imprese e finanziamenti statali per la cassa integrazione

Non ci stanno ad essere i parafulmini della crisi o peggio ancora gli affossatori di cittadini e imprese. I sindaci dell'Umbria - in prima linea i primi cittadini di Assisi e Perugia, Ricci e Boccali - hanno aderito a pieno alla proposta nazionale dell'Anci - lanciata oggi a Roma dopo l'incontro nazionale - di violare il Patto di Stabilità imposto dal Governo Monti dato che nessuno può più aspettare la nascita del nuovo Governo che rischia di insediarsi tra diverse settimane se non tra mesi. Il Patto di Stabilità, hanno evidenziato (inteso blocco finanziario di risorse disponibili nei Comuni), é ormai una "emergenza sociale" che incide su 1000 imprese al giorno costrette a chiudere.

"Occorre procedere - ha spiegato il sindaco Claudio Ricci presente a Roma - con lo "sblocco dei pagamenti" almeno per le opere in corso pari a circa 9 miliardi di euro (disponibili "in cassa" nei Comuni italiani e quindi anche in parte in quelli umbri)". 

Peraltro il credito delle Banche alle imprese é calato di 40 miliardi. Per la quota umbra si parla di 100milioni di euro da poter riversare nelle casse delle società private che hanno effettuato ed effettueranno per quest'anno. 

Ma l'altro grande tema è anche quello del fondo degli ammortizzatori sociali per la cassa integrazione: praticamente il Governo Monti non ha previsto fondi per tutto il 2013. Si chiede dunque un intervento immediato per evitare una catastrofe sociale a livello dei territori. in Umbria la cassa integrazione è tra le più alte a livello nazionale. Senza l'intervento dello Stato le Regioni e i comuni non sono in grado di poter provvedere da soli al sostegno economico dei lavoratori e delle famiglie.

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