Crisi, negozi vicini al baratro: non si compra neanche in saldo
Indagine conoscitiva di Confesercenti su saldi: il 60 per cento delle aziende parlano di un calo del 10 per cento. "E perggio sarà". Molti negozi a rischio fallimento
Il 64 per cento delle aziende interpellate sui saldi dall'associazione Confsercenti hanno definito l'andamento delle vendite "negativo o molto negativo". Un ulteriore dimostrazione come la crisi e la disoccupazione in Umbria crescono sempre di più togliendo penalizzando tutta l'economia del commercio.
Secondo il sondaggio il calo sarebbe addirittura oltre il 10 per cento e per la fine dei saldi si pensa - secondo il 60 per cento degli intervistati - ad una percentuale superiore al 15 per cento. Secondo i commercianti intervistati uno dei motivi principali di questo drastico calo delle vendite è sicuramente attribuibile alla minore disponibilità economica dell’acquirente; a ciò si aggiunge l’inevitabile paura che i mass media suscitano anche su coloro che potrebbero permettersi qualche spesa in più ma che alla luce delle sempre paventate nuove tasse evitano prudentemente.
Si acquista sempre meno e solo il necessario, afferma il presidente Urbani, è per questo che come Associazione chiediamo un’assunzione di responsabilità da parte della politica e degli amministratori locali per la salvaguardia del potere di acquisto della capacità di spesa delle famiglie.
Senza una ripresa del mercato interno non si uscirà mai dalla crisi e si condannerà il nostro Paese ad un lento ed inesorabile declino. La risposta alla nostra ultima domanda, purtroppo, rispecchia quanto appena detto. Se le vendite sin qui sono andate male poca è la speranza di cambiamento in un futuro prossimo.