Comitati in azione, boom di firme per la petizione umbra che si batte per la strategia "Rifiuti Zero"
Tra le proposte c'è la realizzazione di un’impiantistica a freddo con recupero di materia
A circa dieci giorni dalla pubblicazione della petizione lanciata dal Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero per un piano rifiuti all'insegna dei riciclo, del rifiuti zero e della creazione di nuovi posti di lavoro, sono state raccolte oltre 1400 firme dei cittadini dell’Umbria e inoltre la proposta è stata sottoscritta anche da numerose associazioni del territorio.
Tra i 17 punti programmatici contenuti nel suddetto documento, figura la proposta per la realizzazione di un’impiantistica a freddo con recupero di materia. Si tratta di un impianto di trattamento del rifiuto urbano residuo che riesce a recuperare i materiali riciclabili presenti nell’indifferenziato (si parla di quantitativi importanti, stimati in una percentuale che va dal 35% al 50% del totale del rifiuto trattato).
Tale impiantistica rappresenta un’alternativa valida a quella di produzione del CSS ipotizzata, invece, dalla Regione, con la significativa differenza che, in quest’ultimo caso, i costi di smaltimento dei rifiuti sono destinati ad aumentare ulteriormente poiché il CSS combustibile prodotto dovrà essere incenerito nei cementifici e ciò avverrà a spese dei cittadini; saranno, infatti, questi ultimi a dover pagare i cementifici per ogni tonnellata smaltita.
Inoltre, l’impianto di produzione del CSS è “statico” in quanto può lavorare solo il rifiuto indifferenziato, mentre, l’impiantistica a freddo con recupero di materia da noi proposta è “flessibile” riuscendo a separare le frazioni differenziate e, per tale motivo, risulta adattabile allo scenario incrementale della raccolta differenziata senza necessità di creare nuovi impianti di trattamento.