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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Evasione fiscale, Cna: "Bene lotta ad evasori, ma serve riforma"

La Cna Umbria plaude alla lotta contro l'abusivismo e l'evasione fiscale, ma aggiunge che per riequilibrare il sistema serve una grande riforma tributaria

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Pieno appoggio alla lotta contro l’abusivismo e l’elusione, per la Cna, evitando però di creare un clima di ulteriore sfiducia e paura in un momento difficile come quello attuale, con i fatturati in caduta libera, con molte imprese che hanno chiuso i battenti o sono in procinto di farlo e che nonostante ciò hanno già dovuto pagare l’anticipo delle tasse sui redditi presunti del 2012. E purché si prenda consapevolezza che solo attraverso una riforma che consenta al consumatore di ottenere un vantaggio dal rilascio di uno scontrino o di una fattura si potrà combattere seriamente l’illegalità.

Ad affermarlo è Renato Cesca, presidente provinciale della Cna, che interviene a proposito della campagna di controlli fiscali a tappeto annunciata da più parti: "Chi evade o elude le tasse non solo vive alle spalle degli altri, creando le condizioni per un  fisco ‘pesante’ nei confronti dei contribuenti onesti e godendo di servizi al cui finanziamento non ha minimamente contribuito, ma costituisce un pericolo per la società anche in termini di mancata applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro e mancata garanzia di qualità delle prestazioni e dei prodotti forniti ai consumatori".

L’abusivismo e l’elusione fiscale sono da sempre i nostri principali nemici, perché rappresentano forme di concorrenza sleale verso tutte quelle imprese che operano nel rispetto delle regole e pertanto vanno combattute con decisione. Del resto già nel 2010, quindi in tempi non sospetti, avevamo avviato un confronto con gli enti preposti ai controlli, confronto che nel maggio scorso ha portato alla firma di un protocollo regionale anti-abusivismo, sottoscritto dalla Cna, dalla Guardia di Finanza, da Inail, Inps, Agenzia delle entrate, Direzione del Lavoro e Anci e alla concomitante istituzione, da parte nostra, di un numero verde dedicato.

Stiamo però attenti a evitare che i controlli annunciati si traducano nel mettere le mani nelle tasche dei soliti noti. Il nostro grande timore – prosegue Cesca – è che gli enti di controllo, magari costretti dalla necessità di rispettare budget di recupero erariale prefissati a tavolino, si limitino ad effettuare le proprie verifiche solo nei confronti di chi opera alla luce del sole e quindi facilmente rintracciabile, lasciando in secondo piano l’emersione di quello che, a nostro avviso, rappresenta una completa illegalità.

Ci riferiamo all’esistenza di vere e proprie attività imprenditoriali svolte senza l’apertura di partita Iva e iscrizione alle camere di commercio; alle numerose persone che svolgono un lavoro dipendente e si dedicano ad attività collaterali nel tempo libero; a lavoratori cassintegrati o a pensionati che, analogamente, svolgono lavori che sfuggono completamente al prelievo fiscale”.

“Rispetto all’elusione – prosegue il presidente Cna - pensiamo alle grosse imprese internazionalizzate che svolgono attività economiche o finanziarie, a cui spesso risulta agevole sfuggire alla fiscalità di tutti i Paesi in cui operano. Riuscire a scovare un solo grosso evasore generalmente produce più risultati rispetto al sanzionamento di centinaia di piccole irregolarità.

 

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