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Economia Città di Castello

Città di Castello, lavoro: Cepu manda a casa 30 collaboratori a progetto

Dopo cinque anni di contratti a collaborazione, 30 collaboratori a progetto della Cepu resteranno senza lavoro, avendo ricevuto la lettera di rescissione anticipata del contratto

Dopo cinque anni di contratti a collaborazione, 30 lavoratori a progetto della Cepu resteranno a casa senza lavoro. Infatti secondo quanto riferisce al Cgil, hanno già ricevuto la lettera di rescissione anticipata del contrattoSottopagati, vessati e ora anche licenziati.

Questo il destino di trenta collaboratori a progetto del Cepu, il celebre centro di preparazione universitaria – di Città di Castello, come denunciato in un comunicato NIdiL CGIL Perugia.

Il sindacato sottolinea che i trenta lavoratori, dopo essere stati impiegati per cinque anni con “finti” contratti di collaborazione a progetto, saranno lasciati a casa alla fine del mese.

“Si tratta di una situazione paradossale-commenta Graziano Sampaolo, segretario generale NIdiL CGIL Perugia-anche in considerazione del fatto che questi trenta lavoratori, evidentemente ad alto rischio vertenziale vista la loro pluriennale carriera ‘a progetto’, saranno sostituiti da altri collaboratori che l’azienda sta continuando ad assumere con contratti trimestrali”.

“Appare assurdo – aggiunge Sampaolo – che mentre a Roma governo e parti sociali stanno discutendo di come porre un freno agli abusi dei finti contratti a progetto in sostituzione di lavoro dipendente, CEPU ricorra ancora una volta a questo stratagemma per risparmiare sul costo del lavoro, negando quindi diritti a tante ragazze e ragazzi del nostro territorio”.

“NIdiL CGIL nazionale – conclude il sindacalista – ha già inviato una richiesta d’incontro all’azienda per chiedere l’immediato ritiro dei licenziamenti; richiesta alla quale va data risposta tempestiva”.
 

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