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Nasce in Cina il "Progetto Città del Cinema": vitto, alloggio e sostanzioso stipendio

Accanto a location che ripropongono le ambientazioni di film famosi, sorgeranno multisale, giochi ma anche spazi didattico-culturali e commerciali. Proprio per questi ultimi è richiesto il brand Umbria, il suo know how e stile di vita

Un volume d’affari complessivo di 600 milioni di euro l’anno, l’utilizzo di spazi gratuiti, 10.000 presenze giornaliere stimate, il contributo del Governo locale consistente in 3 anni di mensilità pagate per i propri dipendenti. Sono alcune delle peculiarità ed opportunità che la Cina vuole offrire all’Italia, in particolare all’Umbria, attraverso il Progetto Città del Cinema, ad oggi definito come il più grande del Paese. La prima pietra è stata già posta alla fine di novembre ed imprenditori ed amministratori hanno potuto ‘assaggiare’ la realtà di Changsha, fra le più dinamiche del Paese, dove sorgerà un enorme Parco a Tema, uno dei 22 di prossima realizzazione.

Accanto a location che ripropongono le ambientazioni di film famosi, sorgeranno multisale, giochi ma anche spazi didattico-culturali e commerciali. Proprio per questi ultimi è richiesto il brand Umbria, il suo know how e stile di vita. Ad ideare e portare avanti il progetto la casa cinematografica cinese H Brothers Spa e la Ping an Bank con il Presidente e CEO, Kaiyu Qin. “La Città del Cinema – spiega Roberto Raimondi, rappresentante per l’Europa di H Brothers Spa, consulente sardo trapiantato in Umbria, con una solida esperienza nei processi di internazionalizzazione – è un’iniziativa privata, supportata dal Governo dell'Hunan, che vuole fornire ghiotte occasioni di crescita alle imprese e costruire rapporti di interscambio con istituzioni, Università ed intero sistema formativo locale.

La società che rappresento, la H Brothers – prosegue – si pone come un soggetto dialogante con la politica, pur dissociandosi dalle frizioni scaturite all’interno di queste stesse dinamiche ed emerse parallelamente alla missione istituzionale in Cina, ma è orientata soltanto a fornire opportunità di business”. Raimondi è già al lavoro per allacciare contatti ed individuare soggetti desiderosi di mettersi in gioco in quella che non è una partita, ma un futuro dai contorni incoraggiati. “La superficie destinata ad accogliere le unità commerciali e produttive che stiamo cercando nelle più svariate categorie, dall’alimentazione e salute all’enogastronomia, dalla moda, cosmetica, lusso all’arredamento – spiega ancora - è pari a 60mila metri quadrati, ed è solo una minima porzione dell’intera Città del Cinema. Il Governo locale, che persegue una politica ad oggi inconcepibile in Italia, ha ceduto gratuitamente il terreno alla H Brothers ed anche gli spazi che accoglieranno le nostre aziende non avranno costi per gli imprenditori.

Sarà sempre il Governo, inoltre, a dare un contributo per 3 anni coprendo per intero i costi di vitto e alloggio del personale, esclusivamente italiano, pagando l’intero stipendio dei lavoratori. "Già abbiamo la data certissima d’inaugurazione, il 28 giugno 2017, un’altra caratteristica impensabile, purtroppo nel nostro Paese. Intanto – ribadisce - entro il 2016 verranno chiusi tutti i rapporti con fornitori e imprenditori e le selezioni verranno effettuate fin da dicembre da Raimondi  con potere di firma per la sottoscrizione dei contratti con le imprese italiane . Nello studio di Perugia, in Piazzale Giotto n. 13, si stanno già svolgendo i primi incontri per definire lo staff advisor che lavorerà più dettagliatamente al progetto".

“Lo presenteremo prestissimo – annuncia -  al momento posso dire che un pezzo d’Umbria è parte integrante dell’iniziativa”. Non è un pezzo irrilevante visto che ad occuparsi dell’aspetto architettonico sarà lo studio W2 Project di Shanghai rappresentato dagli architetti Wang de Gang e Fabrizio Carloncelli, un umbro che ormai da 10 anni vive e lavora in Cina. “Il mercato dagli occhi a mandorla – insiste – sta strizzando l’occhio alle imprese italiane, umbre in particolare, offrendo loro un’opportunità per inserirsi e fare affari in uno dei mercati internazionali che sta confermando la sua crescita grazie ai 1,3 miliardi di consumatori che lo rendono il secondo, per importanza, a livello mondiale. Sarebbe una leggerezza imperdonabile non afferrare il filo tra due culture apparentemente lontane che sono chiamate a lavorare in tandem”. Lo Studio Raimondi fornirà tutte le informazioni utili agli interessati e seguirà passo passo le imprese intenzionate a misurarsi con questa avventura.

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